11 Novembre 2025

ESCLUSIVA PSB – Carrarese, Hasa: “Desideravo fare bene dopo la scorsa stagione. Ringrazio Calabro, ecco perché”

Il centrocampista in esclusiva ai nostri microfoni

Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images - Via One Football

A scendere in campo è stata la cattiva sorte, e solo il suo intervento da tergo è riuscito nell’intento dove gli avversari, fino a quel momento, avevano fallito: fermare Luis Hasa. Arrivato in prestito dal Napoli (con cui, come sottolineato da tanti, aveva piacevolmente impressionato durante la preparazione estiva), il centrocampista era rapidamente diventato nevralgico negli sviluppi della Carrarese di Antonio Calabro. Ai box da tre partite, e fortemente desideroso di tornare a disseminare qualità, il classe 2004 è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni.

Luis, la prima domanda è inevitabile: come procede il tuo recupero?

“Bene, sto meglio. Credo e spero di poter essere nuovamente a disposizione dopo la sosta”.

Le 6 partite che hai giocato finora con la Carrarese hanno certificato quanto avevi già mostrato con la Primavera e la Next Gen della Juventus. Quanto ardeva dentro di te il desiderio di fare bene sin da subito?

“Molto. Venivo da un anno in cui non avevo giocato, dunque desideravo fortemente fare bene e dimostrare. Sono contento, ma non ho intenzione di fermarmi”.

Sin da subito si è avvertita grande compatibilità tra le tue caratteristiche e le idee di mister Calabro, che in questa stagione sta cercando di alzare il livello qualitativo della proposta. Hai dichiarato che è stato proprio lui a volerti fortemente: che connessione c’è tra di voi?

“Una buona connessione, non c’è alcun dubbio. Il mister mi ha voluto e sin da subito, consapevole dell’evoluzione dell’annata passata, dove non ho giocato, come dicevamo poc’anzi, ha cercato di tranquillizzarmi, trasmettendomi la serenità necessaria per dimostrare le mie qualità. Lo ringrazio”.

Nella scorsa stagione hai attraversato momenti eterogenei, perché hai dovuto gestire il tuo inevitabile desiderio di giocare. Detto ciò, hai conosciuto la Serie A e vissuto picchi come quelli di Napoli. Quanto sei cresciuto mentalmente e cosa senti di aver portato in campo?

“È difficile dover accettare di non dove giocare, sono sincero, soprattutto quando sei sempre stato abituato all’opposto. Detto ciò, penso comunque di essere cresciuto e di aver imparato tanto. Allenarsi con giocatori come quelli del Napoli, che hanno tra l’altro vinto il campionato, non può che essere un’opportunità di costante e notevole apprendimento. Ho imparato a velocizzare il mio gioco, perché a quei livelli il tempo si assottiglia e devi pensare più rapidamente; anche il lavoro fisico è differente, ho osservato tanto e ritengo di aver riempito il mio bagaglio di nozioni importanti. Parliamo di eccellenze, ci sono altri ritmi e un’intensità chiaramente notevole, però ora il focus è sul presente: la nostra è una buona squadra, con bravissimi ragazzi, che mi hanno fatto sentire a mio agio sin da subito. Sono convinto che con il lavoro potremo toglierci diverse soddisfazioni”.

Inevitabile un passaggio sul Napoli: la magnitudo delle dichiarazioni di Conte dopo Bologna è stata elevata. Allargando il discorso, i tuoi ex compagni non vivono un momento positivo. Quali sono le tue sensazioni e, avendo vissuto quello spogliatoio come parte integrante, quale credi che sarà la risposta?

“Ogni squadra attraversa dei periodi un po’ più cupi, questo capita soprattutto quando giochi tante partite. Quello del Napoli è un gruppo forte e unito, dunque non ho dubbi: i miei ex compagni si riprenderanno e faranno molto bene”.