20 Febbraio 2023

I top e flop di PSB – Lo spettacolo del Barbera e la maestria del Cittadella. La scelta Zarate ed il solito Cellino: errori che costano caro

I top ed i flop di PSB della venticinquesima giornata

Photo by Marcelo Endelli/Getty Images - Via One Football

Venticinquesima giornata di Serie B in archivio con la lotta al secondo posto che si fa sempre più serrata con diverse squadre coinvolte. Lo stesso vale per la zona retrocessione con una classifica molto intricata ed intrecciata.

TOP

Palermo-Frosinone – Uno spot grandioso per la Serie B tra una delle squadre più in forma del campionato, il Palermo, e la squadra più forte del torneo, il Frosinone. Partita ben giocata per ritmi e grado tecnico con i due gesti dei gol che valgono da soli come copertina di tutto il campionato. La follia e la genialità di Verre, la grande coordinazione di Boloca che hanno aperto e chiuso una partita spettacolare.

Il Cittadella – Non per la rimonta sulla Reggina, o comunque non solo. L’elogio al Cittadella che, spoiler, sarà il motivo per la presenza del Cosenza nei flop, va fatto, a distanza di poche settimane, per il mercato condotto in una situazione in cui i granata non erano abituati a stare. Il DG Marchetti ha agito in modo preciso, puntuale ed azzeccando tutte le mosse. Una su tutte quella di Crociata che, nei fatti, sta contribuendo ad allontanare il Cittadella lontano dalla zona rossa.

FLOP

Cosenza – L’infortunio di Mauro Zarate è sfortuna. L’acquisto di Mauro Zarate all’ultimo giorno di mercato, con l’età avanzata e la forma fisica non ottimale è invece il risultato di unì’idea poco chiara per rafforzare l’attacco che, a venti giorni dal mercato, sarà chiamato a vedere un nuovo innesto dagli svincolati. Da una squadra ultima in classifica ci si aspettava un intervento deciso ed immediato: l’epilogo con Zarate ha messo a nudo, in modo anche incredibile, dei limiti mostrati in sede di mercato.

Cellino – Sesta sconfitta di fila per un Brescia messo nel caos da una gestione non ottimale da parte di Massimo Cellino. Clotet, Aglietti, Clotet bis, Possanzini e chissà quanti altri cambi ancora. Il Brescia è in caduta libera in un tunnel che pare non avere una fine.