24 Maggio 2024

I top e flop dei playout: Di Cesare nella leggenda, Ricci e Pissardo eroi inattesi. Giù le mani da Breda, che fine ha fatto Raimondo?

Il meglio e il peggio del doppio confronto Ternana-Bari

SSC Bari Twitter

L’epilogo dei playout è stato il più inatteso tra quelli possibili. Dopo aver soltanto pareggiato al San Nicola, il Bari contro pronostico e classifica ha battuto per 3-0 la Ternana al Libero Liberati condannando i rossoverdi alla Serie C e salvando in extremis la propria disastrosa stagione. Di seguito i top e flop del doppio confronto.

TOP

Di Cesare nella leggenda – Ultimo baluardo in un 2024 disastroso, nel momento più delicato il quarantunenne capitano ha svestito i panni del difensore per diventare goleador. 3 reti nel finale di stagione, la più bella e importante ieri sera. Una semi-rovesciata che spazza via 45 minuti di noia e paura e spezza ogni certezza della Ternana. Un buon 60% della salvezza è merito di questo calciatore leggendario.

Ricci e Pissardo, eroi inattesi – Terzino sinistro volitivo e accorto ma non certo debordante, secondo portiere con zero esperienza in Serie B. 180 minuti per cambiare status per sempre. Ricci firma un assist eccezionale all’andata e un gol da punta vera al ritorno, Pissardo dopo il rigore parato a Casasola di puro istinto al Liberati sventa di piede il colpo di testa da distanza ravvicinatissima di Distefano. Eroi inattesi, ma non casuali: simboli di una working class che nel momento del bisogno ha dato il massimo per evitare la Serie C.

Giù le mani da Breda – La Ternana era la terza squadra peggiore per rosa del campionato, soprattutto dopo le cessioni dei big compiute anche a gennaio. Il ds Capozucca ha fatto un miracolo prendendo ragazzi di talento, ma pur sempre privi di qualunque esperienza nella categoria. Far ottenere a una rosa simile 43 punti (gli stessi di un anno fa) era davvero complesso. Le Fere non hanno mai mollato e per 135 minuti hanno fatto meglio di un Bari nettamente superiore. La squadra non ha colpe ma solo meriti, il mister ancor di più. Merita una panchina di Serie B, auspicabilmente di livello.

FLOP

Che fine ha fatto Raimondo? – Solo Gianluca Scamacca, in età più matura, sta spezzando la maledizione degli attaccanti italiani. Del 2004 di proprietà del Bologna che fino a febbraio aveva fatto innamorare Terni e sperare gli appassionati non c’è più traccia. Due panchine che si spiegano molto facilmente analizzando i due subentri. Opachi, confusionari, inutilmente frettolosi. Le Fere erano davvero una compagine acerba, il suo ridimensionamento lo dimostra. Ha un’intera carriera e tantissimi colpi per rivelarsi un grandissimo calciatore, ma il percorso è appena agli inizi.