20 Settembre 2023

Garbato, ma non troppo – Questa Samp non è né carne né pesce. Pirlo propone, ma non convince: è davvero la guida giusta?

La terza sconfitta in 5 gare aumenta i punti interrogativi

Nel posticipo di Marassi del lunedì sera la Sampdoria ha perso la terza gara di 5 disputate nell’avvio di stagione di Serie B. L’approccio della squadra allenata da Andrea Pirlo con la nuova categoria non è stato dei più semplici e in seguito alla vittoria contro una Ternana che era un cantiere aperto è arrivato soltanto l’1-1 con la Cremonese che ha appena esonerato Davide Ballardini ed è essa stessa in crisi di identità. La rosa blucerchiata è incompleta, ridotta ancor più all’osso dagli infortuni di Alex Ferrari e Leonardo Benedetti che hanno obbligato la società a muoversi sul mercato degli svincolati. Nonostante ciò, di calciatori di qualità e livello ce ne sono tanti e per quanto la risalita in A sia tutt’altro che facile sarebbe lecito aspettarsi un rendimento migliore.

La prima netta sensazione che restituisce la compagine ligure è quella di una rosa non costruita in maniera coesa e omogenea. Un centrocampo che propone calciatori di esperienza come Matteo Ricci e Valerio Verre mal si sposa con una scommessa totale come Filip Stankovic in porta o con l’assenza di una prima punta che garantisca un numero di gol sufficienti per stare al vertice. A grandissimi giocatori se ne abbinano altri decisamente più modesti o troppo inesperti per fornire le dovute certezze. La spiegazione più logica di un calciomercato apparso molto casuale va ricercata nella situazione finanziaria: l’arrivo di Andrea Radrizzani ha scongiurato il fallimento, ma non ha cancellato i debiti di cui oggi molto si parla. Piuttosto che attuare una spending review coerente e progettuale si è preferito trattenere il trattenibile e raccogliere ogni opportunità a parametro zero (vedi anche Fabio Borini). La speranza era quella di camuffare le crepe, ma le tante indisponibilità hanno svelato la maschera.

Anche la posizione di Andrea Pirlo appare piuttosto traballante e infatti filtra il nome di Filippo Inzaghi come candidato sostituto. Ciò che le gare sin qui giocate raccontano è abbastanza complesso: che l’allenatore abbia idee e riesca a preparare le partite è evidente. La Sampdoria sa cosa fare con e senza palla in fase di possesso e quando riesce a metterlo in pratica dimostra di poter far male. Anche un singolo eclatante come Estanis Pedrola è inquadrato in delle dinamiche collettive che gli permettono di sprigionare il talento e far male negli ultimi 16 metri. La fase difensiva, però, anche per caratteristiche dei singoli è profondamente deficitaria. La distanza tra centrocampo e difesa è enorme (soprattutto se Depaoli non fa la mezzala) e per le avversarie è sin troppo facile condurre transizioni pericolose e arrivare nei pressi della porta. Contro il Cittadella, poi, sono emersi limiti in palleggio dal basso con cui l’aggressivissima squadra di Edoardo Gorini è andata a nozze recuperando tanti palloni nella trequarti avversaria.

La caratteristica più negativa, tuttavia, è quella mentale. Ciò che di buono la squadra produce svanisce alla prima difficoltà. Contro l’ottimo Venezia di quest’avvio i blucerchiati hanno dominato per più di 70 minuti, ma appena hanno subito gol da palla inattiva sono usciti dalla gara consegnandosi ai lagunari che con convinzione e cattiveria hanno vinto. Qui emergono le difficoltà di un allenatore che è riuscito a proporre, ma ancora non a convincere. Il modo in cui i calciatori smarriscono la strada appena le situazioni diventano sfavorevoli è l’aspetto più preoccupante della gestione tecnica. Profili di livello come Ricci e Borini, per giunta già da lui guidati al Karagumruk, non stanno sostenendo i più giovani e inesperti ma anzi sono spesso tra i primi a risultare distratti e superficiali. Il gruppo non ha leader in campo e Pirlo non riesce ad assumere questo ruolo al di fuori di esso. Anche alcune scelte a gara in corso sono assai opinabili: il mancato ingresso di un terzino destro assai capace come Petar Stojanovic nel momento in cui Depaoli ha accusato un problema alla spalla è stato assai goffo. Anche da questi segnali si comprende il polso della situazione, non sempre presente.

La stagione è difficile e non poteva essere altrimenti, ma se il mister intende proseguirla e riscattarla dovrà trasmettere qualcosa in più ai propri ragazzi.