15 Agosto 2023

Il pensiero del Direttore – Terzo tentativo per il Parma: ci sono tutti gli elementi per farcela

Il pensiero del Direttore sul Parma

Photo by Emmanuele Ciancaglini/Getty Images - Via One Football

Ogni anno in Serie B ai nastri di partenza ci sono più o meno gli stessi tronconi: gruppo di retrocesse con compagini affamate di tornare subito in Serie A, big dell’anno precedente deluse e che vogliono rilanciarsi a cui si uniscono le sorprese, puntuali come un orologio svizzero.

L’equilibrio non pronosticabile della B è uno dei segreti della competitività di questo campionato: in tante partono per vincere ed inevitabilmente tra queste c’è la delusione di turno, la squadra che senza mezzi termini fallisce nel proprio intento vedere trionfare altre ugualmente attrezzate o, peggio ancora per loro, altre totalmente impronosticabili ai nastri di partenza.

Nelle ultime due stagioni ad indossare la fascia di delusione più grande (o una delle delusioni, soprattutto lo scorso campionato) è stato il Parma. I ducali hanno, retrocessi dopo l’arrivo di Krause dalla A alla B e con due stagioni non all’altezza in cadetteria, soprattutto la prima, ci riproveranno al terzo anno di fila.

Le differenze

A questo giro, seppur con lo stesso risultato finale, e dunque ancora una volta tra le favorite, i presupposti sembrano diversi. Chi è rimasto e chi resterà dopo la chiusura del mercato lo fa e lo farà per convinzione e non per mancanza di alternative. I calciatori forti sono tanti e tutti sono motivati. È andato via Vazquez ma nel mentre i ducali hanno rimesso a lucido le frecce che per gran parte della scorsa stagione non sono state scoccate. Man, Mihaila, Benedyczak, Bernabé, l’arrivo di Partipilo e Bonny in rampa di lancio: il pacchetto offensivo a supporto di Colak, bomber in terra scozzese all’esame italiano, è un tesoro di tutto rispetto e nella gara col Bari di Coppa Italia, chi dal primo minuto e chi a gara in corsa, si è vista tutta la potenza di fuoco della compagine di Pecchia.

Pecchia l’arma del Parma

Per Pecchia una storia simile (seppur con alcune differenze) che si ripete: nell’anno della storica promozione della Cremonese l’ex Hellas Verona aveva avuto tempo (in quel caso qualche mese) per modellare e scrutare, tagliare ed acquistare gli uomini a lui congeniali passando dalla zona salvezza alla Serie A. Anche a questo giro, stavolta sulla panchina del Parma, Pecchia ci arriva addirittura con un anno di “preparazione”. I principi dell’allenatore che ha studiato da Rafa Benitez sono chiari, precisi ed efficaci ma difficili da assimilare. La sensazione è che a questo giro, e se la Coppa Italia è un segnale allora a maggior ragione, il Parma non possa fallire e potrebbe non farlo

Al campo, come al solito, la sentenza ma gli elementi per far bene ci sono tutti.