(C)i siamo anche noi – Triestina, Gündüz è la luce della speranza
Il talento più luccicante della Triestina
Martoriata dai problemi, che hanno generato una gigantesca penalizzazione di 23 punti da scontare nella stagione in corso, la Triestina sta cercando con il calcio giocato di rimediare alle nefandezze che l’hanno portata in una situazione che nessuna piazza meriterebbe. Evitando di addentrarci nelle oggettive mancanze di rispetto nei confronti di un club dalla storia così luccicante, il focus è su quanto mostrato in campo, a testimonianza che il sole sorge anche al termine di notti che sembravano interminabili. La luce, negli Alabardati, è senza alcun dubbio portata da Teoman Gündüz.
Nato in Germania, ma con origini turche, il classe 2004 è la massima espressione tecnica presente nella rosa a disposizione del sempiterno Attilio Tesser. Portato in Italia proprio dall’Unione, abile a pescarlo dalla seconda squadra dell’Herta Berlino, Gündüz è un giocatore di indiscutibile qualità. Cresciuto come interno di centrocampo dalla vocazione eminentemente offensiva, oggi ha avanzato di qualche metro il proprio raggio d’azione, così da poter incidere in misura ancora maggiore in zona di rifinitura.
Dinamico, dotato di un’ottima capacità balistica (tanto con il suo piede naturale, il destro, quanto con il mancino, di cui non disdegna l’utilizzo), che rende ancora più pregevole con costanti dosi di gradevole estro, Gündüz spicca anche per la sua tecnica in conduzione, con la quale riesce spesso a creare superiorità numerica, oltre che ad arieggiare la manovra dei suoi. Presente in termini di fatturato (finora siamo già a quota 6 reti e 4 assist in campionato: a tal proposito è inevitabile sottolineare l’assenza di esultanza dopo il gol, un tratto spiccatamente balotelliano del ragazzo), il talento del protagonista della nostra storia è una risorsa di incommensurabile importanza per la Triestina, già sedotta da alcuni rumors di mercato. Resistere alle chiamate provenienti dalla Serie B sarà complicato, sia per il club (in inevitabile difficoltà, come detto in apertura) che per lo stesso Teoman, ma è una condizione necessaria per continuare a sperare in una complicatissima salvezza.