12 Settembre 2017

DIAMO I VOTI – Palermo, 7.5 – Fondamentale trattenere i big per la risalita, qualche dubbio in porta

Reduce da una disastrosa stagione in Serie A culminata con l’inevitabile retrocessione, il Palermo è la squadra chiamata a non deludere le aspettative in questa serie cadetta. L’unico obiettivo della società rosanero è la risalita nella massima serie e per raggiungerlo è stata adottata una politica orientata alla permanenza dei suoi calciatori più rappresentativi, puntellando […]

Reduce da una disastrosa stagione in Serie A culminata con l’inevitabile retrocessione, il Palermo è la squadra chiamata a non deludere le aspettative in questa serie cadetta. L’unico obiettivo della società rosanero è la risalita nella massima serie e per raggiungerlo è stata adottata una politica orientata alla permanenza dei suoi calciatori più rappresentativi, puntellando i vari reparti in modo oculato.

Il cambiamento più noto e discusso è sicuramente quello relativo alla panchina, senza un padrone fisso nelle ultime stagioni. Il traghettatore della scorsa stagione Bortoluzzi non è stato riconfermato, infatti le scelte della società rosanero sono virate su Bruno Tedino, ex allenatore del Pordenone che nella scorsa stagione è riuscito ad arrivare in semifinale play-off per raggiungere la serie B, per lui si tratta della prima esperienza in questo campionato. Le attuali scelte tattiche dell’allenatore friulano si sono orientate verso un propositivo 3-4-1-2, pronto ad assumere diverse varianti a partita in corso.

Per quanto riguarda il reparto difensivo, è avvenuta una vera e propria rivoluzione. Nonostante la scorsa stagione negativa, tra i pali è stato riconfermato il portierino croato Posavec, pupillo del presidente Zamparini. A fare le valigie è stato il portiere Fulignati, ceduto al Cesena e sostituito con l’esperto Pomini, proveniente dal Sassuolo. Gonzalez, Goldaniga e Pezzella hanno trovato sistemazione in Serie A, mentre Andelkovic e Vitiello hanno raggiunto il mercato degli svincolati. Di fondamentale importanza è stata la permanenza del leader Rispoli, accompagnata da alcune conferme come Aleesami e Cionek. Sul fronte acquisti, la società ha puntellato il reparto con un elemento di grande esperienza come l’ex Empoli Bellusci e giovani polacchi di belle speranze come Szyminski e Dawidowicz. Interessante il ritorno di Struna reiventato nel nuovo ruolo di difensore centrale.

A centrocampo, la società ha riconfermato il tandem titolare delle passate stagioni Jajalo-Chochev. La cessione più illustre porta il nome di Bruno Henrique, per il metronomo brasiliano è arrivato il ritorno in patria al Palmeiras. La campagna acquisti in questo fronte si è orientata alla ricerca di alternative talentuose come Murawski e Gnahorè, quest’ultimo in particolare ha dimostrato di poter conquistare facilmente la titolarità. Spazio anche per giovani provenienti dal vivaio rosanero come Fiordilino.

Diversi movimenti per quanto riguarda il reparto offensivo: la società non ha riscattato l’ungherese Sallai e non è riuscita a collocare l’esubero Diamanti, arrivando alla rescissione del contratto. Grave la perdita di un talento come Lo Faso, infatti la dirigenza rosanero non è riuscita a soddisfare le aspettative del calciatore, cedendolo alla Fiorentina. Riconfermati Embalo e Trajkovski, tuttavia la mossa fenomenale è stata quella di rifiutare offerte altisonanti e trattenere il big Nestorovski, nuovo capitano della squadra e pronto ad occupare i primi posti della classifica marcatori.  Sul fronte acquisti, merita una menzione speciale l’arrivo del funambolo brasiliano Coronado che ha già stupito tutto l’ambiente rosanero con le sue giocate cristalline. Inoltre, a rimpolpare il reparto sono arrivati due calciatori dal sangue siciliano come La Gumina, rientrato in prestito dalla Ternana e Monachello, arrivato in prestito dall’Atalanta.

Da sottolineare due mancanze che non hanno permesso al mercato del Palermo di raggiungere un voto più elevato: questione portiere in primis. In un ambiente affamato di Serie A ma allo stesso tempo complicato per via del difficile rapporto società-tifosi, la riconferma di Posavec, uno dei protagonisti in negativo della scorsa stagione, appare come l’unica nota stonata nelle scelte della squadra siciliana, sarebbe stato più opportuno acquistare un portiere con una maggiore affidabilità, nonostante l’arrivo di Pomini, destinato probabilmente al ruolo di secondo. Inoltre, in un centrocampo pieno di interditori manca ormai da diversi anni la figura del regista capace di mettere ordine nel reparto e di innalzare la sua qualità. Passando ai meriti: aver trattenuto i calciatori più importanti per tentare la vittoria del campionato è stata una mossa fondamentale che assume i contorni di una dichiarazione di forza nei confronti degli altri club. La spina dorsale della squadra è stata infoltita con calciatori già militanti nel campionato cadetto e prospetti interessanti provenienti dalla Polonia, terreno dove il Direttore Sportivo Lupo ha approfondito la sua conoscenza calcistica negli ultimi anni.  Tutto ciò ha contribuito a creare un mix interessante su cui Tedino, cultore del lavoro, potrà lavorare con discreta tranquillità, non perdendo di vista l’importante e carico di pressione obiettivo della Serie A.