(C)i siamo anche noi – Prisco, il nuovo diamante della gioielleria Benevento
Il nuovo gioiello del Benevento
Società che oramai da qualche anno ha certificato comprovate competenze nella fruttuosa gestione del settore giovanile, il Benevento è una terra fertile per i talenti campani, spesso accompagnati da una discordanza tra i propri sogni e le possibilità di realizzarli sul territorio. Il club, oramai guidato da vent’anni da Oreste Vigorito, ha mantenuto, preservato e perfezionato delle linee guida interne che continuano a generare belle storie: lavorare sull’Academy deve portare benefici che vanno al di là dei risultati della prima squadra e, al contempo, sono fondamentali piani strategici che guidano i ragazzi verso il calcio dei grandi, tema chiacchierato ma – spesso – banalizzato da chi non vede quella appena menzionata come reale vision.
Discorsi, quelli appena sviluppati, fortificati dalle evidenze del campo: Antonio Prisco, a tal proposito, è il nuovo diamante messo in mostra dalla gioielleria sannita.
Centrocampista classe 2004, prodotto (per l’appunto) del settore giovanile giallorosso, dov’è arrivato alla tenera e stimolante età di quindici anni, Prisco già dalla scorsa stagione è il custode delle chiavi della mediana e, in misura più ampia, della manovra della squadra (ma questa è la sua terza annata in Serie C, dato che dopo un’eccellente rendimento in Primavera 2b fu girato alla Recanatese – siamo nel 2023/2024 -, dove si fece notare in prestito: per chi segue determinate dinamiche, reggere un salto del genere è una notevole coccarda da portare con sé).
Playmaker per posizione e vocazione, ci troviamo al cospetto di un calciatore dotato di visione, intelligenza, lettura della situazione, scanning, e robusta conoscenza del gioco. Oltre la qualità, che Prisco declina sia nella sua manifestazione più pura (l’esecuzione della giocata) che in quella cognitiva (le scelte), il ventunenne brilla (anche) per un’innata capacità di saper interpretare il momento e, di conseguenza, capire gli spazi da occupare e i tempi necessari per fare la cosa giusta (che non è detto corrisponda a quella più spettacolare, anzi).
Nonostante preferisca la direzione dell’orchestra da zolle proprie di un regista puro, Prisco non disdegna l’idea di riaggressione (che gli ha tra l’altro consentito di segnare un gol di pregevole fattura contro il Monopoli), che il nuovo allenatore Antonio Floro Flores stimola e non poco.
Ragazzo che sembra decisamente equilibrato anche nelle dichiarazioni, le premesse per un percorso importante sono dunque presenti, robuste e imbevute di ambizione: il Benevento, possiamo dirlo con ragionevole certezza, l’ha dimostrato per l’ennesima volta: far crescere i giovani nella giusta maniera significa generare valore.
Che tutto ciò sia un esempio da seguire e non un’oasi felice da raccontare.