ESCLUSIVA PSB – La statuina di Tutino raccontata da chi l’ha realizzata. Ferrigno: “Un aneddoto alla base di tutto. Ecco com’è nata l’idea”
Approfondiamo l'opera
Eccellenza mondiale, che ha oramai da tempo immemore travalicato i confini napoletani, patria dell’arte che stiamo per menzionare e, al contempo, motore della costante ispirazione necessaria per reggere l’importanza di una storia del genere, la Bottega Ferrigno attraversa da cinque generazioni case, sogni, desideri, racconti e aneddoti di chi ha la fortuna di incrociarne il talento. Maestri dell’arte presepiale, le opere in terracotta di questa famiglia contengono tanti decenni di vita che scorre. Storia, quella dei Ferrigno, che ha agganciato spesso anche protagonisti del calcio, una passione che accompagna questa famiglia, oggi rappresentata dai maestri Marco e Giuseppe, padre e figlio, prosecutori di una missione, più che di un’attività. È proprio Giuseppe che, in esclusiva ai nostri microfoni, ci ha aperto virtualmente le porte della loro casa, sita in nel cuore di Via San Gregorio Armeno, per parlare della statuina dedicata all’attaccante dell’Avellino Gennaro Tutino, che negli ultimi giorni ha avuto notevole (e meritata) diffusione giornalistica.
Giuseppe, sta avendo ampia diffusione la notizia della statuina dedicata a Gennaro Tutino, ennesima chicca della vostra sconfinata produzione. Inevitabile chiederti di raccontare la genesi di quest’opera.
“C’è da fare una premessa: in famiglia siamo grandi appassionati di calcio, un tratto che deriva da mio nonno e che ha coinvolto in pieno sia me che mio padre. Serie A o Serie B non fa differenza, amiamo questo sport. Mi chiedi di Gennaro Tutino, calciatore cui siamo legati da una storia particolare e, a suo modo, divertente: Gennaro è un nostro caro amico, e decidemmo di dedicargli una statuina dopo che, due/tre anni fa, ci fu chiesto di realizzarla per Iemmello del Catanzaro. Non accettammo, siamo amici – come dicevo poc’anzi – di Gennaro, in quella fase perno del Cosenza, e il nostro desiderio era quello di rendere lui protagonista. La genesi dell’opera è stata questa, ergo una cosa partita un po’ per gioco, ma che è rapidamente diventata un successo: arrivavano ordini da 40-50 statuine alla volta, chiaramente tutti provenienti da tifosi dei Lupi. Da quel momento non è più uscito dalla gamma dei prodotti che realizziamo, motivo per il quale l’abbiamo riproposto anche con la maglia dell’Avellino. È un fedelissimo, resterà nel nostro portafoglio prodotti a prescindere dalla richiesta”.

Come ha reagito Gennaro quando ha saputo della vostra idea?
“Era entusiasta, tra l’altro ci ha chiamato negli ultimi giorni per dirci della notizia diffusa dagli organi di stampa. Ha ringraziato la bottega, ma è una dinamica che rende felici tutti, dunque gli abbiamo detto che siamo noi in primis soddisfatti per la visibilità che sta avendo l’opera”.
Avete “coinvolto” il ragazzo nell’idea, oppure ne ha visto direttamente la realizzazione definitiva?
“La realizzazione definitiva, spiego subito il perché. La nostra è un’arte, cerchiamo di riprodurre nella maniera più fedele possibile quello che può essere il nostro punto di vista, sia nel presepe che per quanto concerne i personaggi dell’attualità. Chiaramente, la sostanziale differenza tra un prodotto perfetto, come quelli derivanti da una stampante 3D, e uno artigianale, risiede proprio nell’imperfezione, che rende uniche le nostre statuine. Gennaro ci conosce, è consapevole del lavoro che c’è dietro, e non appena gli fu mostrata l’opera si dimostrò davvero onorato di averla ricevuta. Non ha mai lesinato parole di stima nei nostri confronti”.

La statuina raffigura l’esultanza tipica di Tutino. Dal vostro sito è possibile leggere, nella descrizione di ogni articolo, l’intenzione di raffigurare i personaggi anche attraverso espressioni e modi di uso comune. Quando avete immaginato la statuina avete quindi “studiato” Gennaro?
“Assolutamente sì. Quando realizziamo una statuina, partiamo sempre dal materiale fotografico che troviamo in rete. Analizzato ciò, cerchiamo di riprodurne fedelmente le caratteristiche che riteniamo essere peculiari, perché alla fine è questo che vogliamo trasmettere”.
Concludiamo così: augurando a Gennaro che la statuina gli porti fortuna, cosa vuole augurarli la Bottega Ferrigno?
“Gli auguriamo di segnare più gol possibili. Gennaro è un attaccante, e la fiducia per calciatori come lui non può che derivare da una rete, indipendentemente da come questa arrivi. Una volta stappato, un talento come il suo non potrà che sgorgare. Gennaro come calciatore è noto ai più, ma posso assicurare che è una persona integra, ergo non possiamo che desiderare per lui il meglio al di là della stagione calcistica”.