12 Aprile 2020

Venezia, Modolo: “Non credo che nel giro di un mese e mezzo si possa ricominciare”

MODOLO VENEZIA – Marco Modolo, difensore e capitano del Venezia, è stato raggiunto dai microfoni di Sportitalia. Ecco le sue dichiarazioni riprese quest’oggi dal Corriere del Veneto: “Siamo dovuti rimanere qui a Venezia e ho la fortuna di essere qui con la mia famiglia, mentre i miei compagni magari sono da soli e per loro […]

MODOLO VENEZIA – Marco Modolo, difensore e capitano del Venezia, è stato raggiunto dai microfoni di Sportitalia. Ecco le sue dichiarazioni riprese quest’oggi dal Corriere del Veneto: “Siamo dovuti rimanere qui a Venezia e ho la fortuna di essere qui con la mia famiglia, mentre i miei compagni magari sono da soli e per loro è molto difficile vivere la quotidianità. In casa ho un ritratto di mio figlio che guardo ogni volta che mi sento sconfortato. 

Vorremo tutti essere in campo ma non è possibile. Ci stiamo allenando ogni mattina in videochiamata con il nostro preparatore e questo ci aiuta a passare il tempo, poi speriamo che sia possibile farlo anche sul campo. Secondo me sarebbe giusto finire la stagione ma è difficile ipotizzare date precise. Vorremo tornare in campo per dare gioia alla gente ma vogliamo farlo in condizione di sicurezza. Le tempistiche? Sono molto difficili da calcolare, non credo che nel giro di un mese e mezzo si possa ricominciare. Siamo di fronte a una pandemia mondiale che sta mietendo centinaia di vittime ogni giorno, ma aspettiamo e vediamo.

Non ci sono solo i giocatori che tornano in campo ci sono anche gli alberghi dove si va in ritiro, gli addetti ai lavori, bisogna fare le visite mediche complete prima di ricominciare. Tamponi per tutti? Siamo fermi dal 10 marzo, questo tempo equivale a una sosta estiva. Servono almeno 20 giorni per avere una discreta forma fisica anche se è pur vero che si parte tutti dalla stessa situazione.

Ricordo la scorsa estate a cavallo fra luglio e agosto quando tornammo a Venezia c’erano 37 gradi e ci si allenava la mattina presto o la sera tardi. C’erano giocatori che si fermavano per il mal di testa, per questo dico che tutto dipenderà dalle condizioni. Il caso in cui si fermi il campionato sinceramente spero di non viverlo, anche perché si creerebbero condizioni di disparità fra le varie squadre.

Taglio stipendi? La serie A è un mondo a parte ma capisco le difficoltà dell’Aic. Abbiamo fatto una videochiamata e l’accordo comune che si sta cercando al momento non c’è. Tutti siamo chiamati a fare qualche sacrificio, noi vogliamo andare incontro alla società e il club sta facendo lo stesso. Penso che alla fine un accordo si troverà“.