17 Aprile 2020

Ripresa campionati – Lega e FIGC attaccano Malagò

RIPRESA CAMPIONATI LEGA FIGC CONI – Il Paese naviga ormai nel buio più totale, sotto tutti i punti di vista. E basta veramente poco, in un periodo di grande tensione, per “accendere” il fuoco. Le parole del presidente del CONI, Giovanni Malagò al Corriere dello Sport, non sono piaciute alle altre componenti del calcio, nello […]

RIPRESA CAMPIONATI LEGA FIGC CONI – Il Paese naviga ormai nel buio più totale, sotto tutti i punti di vista. E basta veramente poco, in un periodo di grande tensione, per “accendere” il fuoco. Le parole del presidente del CONI, Giovanni Malagò al Corriere dello Sport, non sono piaciute alle altre componenti del calcio, nello specifico Lega e FIGC. Non a caso il quotidiano titola: “La Lega di A attacca Malagò” e poi più in basso evidenzia le parole di Gravina: “Tu non mi aiuti ma io vado avanti”.

Andiamo per gradi. In primis la spaccatura tra le parti in gioco (Malagò, Spadafora e Tommasi da un lato, Lega e FIGC dall’altro) era già emersa l’8-9 marzo quando fu disputata l’ultima gara del campionato che AIC e Spadafora provarono a bloccare in extremis, invano. Molti ricorderanno l’imbarazzo di Parma-Spal, con i giocatori richiamati nello spogliatoio, nel caos più totale, e poi fatti scendere regolarmente in campo ore dopo. Ieri è apparso un comunicato della Lega di A, fatto diffondere da Dal Pino, contro le parole di Malagò: «La Lega di Serie A manifesta stupore per la leggerezza ed ingerenza del Presidente del CONI, Malagò, nel descrivere, in un’intervista al Corriere dello Sport, i rapporti tra la stessa Lega e i licenziatari dei diritti televisivi. La Lega dall’inizio dell’emergenza è in costante contatto con i broadcaster dei diritti TV. Tali rapporti sono peraltro regolati da chiare previsioni contrattuali. Inoltre la Lega è in contatto con FIGC e altre componenti nazionali, altre Leghe europee, Eca, Uefa e Fifa, per vagliare tutte le opzioni possibili. Ci si augura, in un momento di grande difficoltà per il Paese che ogni istituzione lavori con senso di responsabilità, in modo costruttivo e propositivo per il bene comune, senza creare, come dice il Presidente del Coni, “conflittualità che danneggino qualsiasi progettualità”».

Da Casa Coni non sono arrivate repliche ufficiali, ma viene fatto notare che Malagò non ha parlato espressamente di diritti tv o milioni, ma ha dato la sua interpretazione del momento. Inoltre non ha mai nascosta la differenza di vedute con gli organi del calcio e ha sottolineato il trattamento privilegiato che il pallone ha sul nuoto, ed altri sport. Anche il presidente della Federcanoa Buonfiglio e l’ex patron dell’Inter Moratti sposano la linea Malagò.

Il Corriere inoltre riporta anche le parole di Petrucci ex presidente del Coni che ha ammonito Malagò: “Giovanni, passa al noi. Non entro nel merito delle cose che ha detto, discuto l’atteggiamento nei confronti di chi l’ha preceduto. Quell’io io io, possibile che lui non abbia mai commesso errori? E non sono certamente meno presuntuoso e vanitoso di lui. Il calcio può fare quello che vuole in piena autonomia. Se ripartirà a giugno, mi piazzerò davanti alla tv”.

Infine, non si è fatta attendere la risposta di Gabriele Gravina, numero uno della FIGC, che dopo aver letto i giornali, ha telefonato a Malagò. 20 minuti di colloquio dai toni accesi. Il dissenso è totale. Gravina ha sottolineato che quelle censure suonano come un atto di sfiducia e ha ribadito che non si procede a vista, ma per conciliare interessi opposti. Il calcio ripartirà con il Paese, insieme con le altre federazioni europee e si arriverà alla conclusione dei campionati. «Tu non mi aiuti, ma io vado avanti», il titolo del Corriere, nonché il succo della telefonata di Gravina.