8 Gennaio 2022

ESCLUSIVA PSB – Vives: “Il Lecce può ambire alla promozione diretta, l’obiettivo principale della Ternana è la salvezza”

Giuseppe Vives, ex centrocampista che in carriera ha vestito su tutte le prestigiose maglie di Lecce, Torino e Ternana, è stato raggiunto in esclusiva dalla nostra redazione. Con lui abbiamo analizzato la prima parte del campionato di Serie B, il cammino delle sue ex squadre e le complicazioni dettate dall’emergenza da Covid-19

ESCLUSIVA PSB VIVES – Giuseppe Vives, ex centrocampista che in carriera ha vestito su tutte le prestigiose maglie di LecceTorino e Ternana, è stato raggiunto in esclusiva dalla nostra redazione. Con lui abbiamo analizzato la prima parte del campionato di Serie B, il cammino delle sue ex squadre e le complicazioni dettate dall’emergenza da Covid-19.

La Serie B, a conferma del forte equilibrio tra le squadre e dell’esponenziale aumento del tasso tecnico delle stesse, presenta già da ora una classifica corta e aperta a qualsiasi scenario. Qual è la sua idea a riguardo?

“Il campionato di Serie B è sempre stato tiratissimo, ma quest’anno lo è ancor di più. Il Pisa sta meritando quella posizione in classifica, ma dietro ci sono tante squadre forti, pronte ad azzannare la vetta. Tutte le squadre possono raggiungere i rispettivi obiettivi, sia nella parte alta che in quella bassa della classifica. Vedremo ancora per un po’ tanta incertezza, fino a primavera, quando poi la classifica inizierà ad assumere una sua fisionomia, più o meno precisa.”

Il tema del momento, purtroppo, è l’emergenza sanitaria dettata dal Covid-19. Tra nuove positività e contrastanti pareri in merito alla ripresa del campionato, la situazione è al limite del surreale. Come valuta la decisione di sospendere momentaneamente il campionato e, in generale, quale potrebbe essere la linea da seguire affinché non si creino episodi in grado di condizionare gli esiti finali?

“Purtroppo ci troviamo in una situazione assurda. La pandemia sta condizionando la quotidianità di noi tutti, sotto ogni aspetto. Risolvere questo lastricato problema è cosa assai ardua. Condivido ampiamente la scelta di sospendere momentaneamente il campionato. Quando ci sono così tanti positivi e non esiste una linea comune su cui basarsi tutto diventa più complicato e facilmente contestabile. Quando si è chiamati a decidere in merito alla disputa o meno di una gara, senza regole ferree che indichino il percorso corretto, la scelta più saggia è quella di fermarsi e valutare. Mandare una squadra in campo con 6-7 giocatori fermi per Covid non è giusto. Giocare così limita e condiziona il percorso dei club. Si rischia di falsare il campionato. Non so quale possa essere la soluzione, spero solo che i numeri in generale calino quanto prima.”

Addentrandoci invece nel calcio giocato e avvalendoci delle sue conoscenze e delle sue esperienze, quale impressione le ha fatto fin qui il Lecce di Marco Baroni?

“Secondo me il Lecce sta facendo il cammino che doveva fare. Ha un organico importante qualitativamente e sotto l’aspetto dell’esperienza. Ho visto una squadra compatta, con un forte equilibrio. Gioca bene a calcio, la proposta è davvero buona. Ho visto tutti i componenti funzionali al progetto e intenti a remare verso un unico obiettivo.”

Obiettivo, appunto. Quale pensa possa essere quello di questa squadra? L’ambiente, che lei conosce bene, è pronto per un eventuale salto di categoria?

“Per quanto la Serie B sia un campionato imprevedibile, penso che il Lecce abbia tutte le carte in regola per ambire alla promozione diretta. Sarà importante gestire le forze fisiche e mentali. A maggio si delinea la classifica. Se a quel punto della stagione le circostanze saranno loro favorevoli, riusciranno nell’impresa. Spero possano tornare in Serie A.”

La Ternana, squadra in cui ha chiuso la carriera, dopo la fantastica cavalcata in Serie C si è resa protagonista di un mercato estivo importante. Questa prima parte di campionato ha messo in evidenza un gruppo a corrente alternata. L’attuale posizione, adesso, colloca il sodalizio rossoverde in una sorta di limbo. Qual è la sua idea in merito?

“La Ternana ha fatto un mercato estivo importante, dopo l’ottimo campionato di Serie C. Inizialmente hanno un po’ pagato il salto da una categoria all’altra. Forse anche i tanti cambi in rosa avevano bisogno di tempo per amalgamarsi con l’ossatura del club. Adesso, però, hanno trovato la quadra e anche loro stanno disputando un campionato di buon livello e in linea con le aspettative.”

Fino a dove può spingersi questo gruppo?

“Quando sei una neopromossa, il primo anno, in particolar modo in Serie B, è indispensabile raggiungere la salvezza. Costruire i successi futuri passa proprio dalla giusta interpretazioni di annate di transizione come questa. Conoscendo il presidente, sono certo che la sua intenzione è quella di raggiungere obiettivi più importanti. Ogni squadra, però, ha dei periodi di crescita che è necessario rispettare.”

Guardando nel complesso alle squadre in corsa per la promozione diretta e per i play-off, quale pensa siano gli organici maggiormente attrezzati e con più chance per il successo finale?

“Guardando all’organico dei club in corsa, dico Lecce e Benevento. Penso siano le squadre maggiormente attrezzate. Subito dopo penso al Pisa. I nerazzurri hanno una buona squadra e, soprattutto, giocano bene. Navigano adesso sulle onde dell’entusiasmo e fermarli non sarà semplice. Non mi dispiace la Cremonese, è una squadra che vedo molto cinica. Ha tanti giovani interessanti, su tutti mi ha colpito Fagioli. Per me sono queste le squadre che lotteranno per la Serie A. E’ chiaro che una sorpresa bisogna sempre aspettarsela. Poi ci sono altri club importanti che proveranno a dire la loro.”

Nella lotta per non retrocedere la situazione è analoga. Tante squadre in pochi punti, seppur Vicenza e Pordenone sono quelle maggiormente in difficoltà in questo momento. Le gerarchie quali sono e quanto importante sarà il mercato di riparazione per loro?

“Vicenza e Pordenone sono sicuramente le grandi delusioni del campionato e le due squadre maggiormente in difficoltà. Ma sicuramente non mi aspettavo questo campionato dal Crotone. I calabresi stanno pagando lo scotto della retrocessione. Sono queste le squadre maggiormente in difficoltà. Poi, guardando alla classifica, penso all’Alessandria. La squadra di Longo, allenatore che io conosco molto bene e che sono certo darà tutto pur di raggiungere la salvezza, è una di quelle che lotterà per non retrocedere. Vicino alla zona play-out ci sono SPAL e Reggina. Ma sono queste due squadre che, da qui alla fine, lotteranno per altri obiettivi. Il mercato di riparazione può essere decisivo”

A proposito di SPAL e Reggina, come valuta queste brusche decisioni di cambiare allenatori a stagione in corso? Soprattutto dopo che si era puntato e progettato tanto su di loro e con loro.

“Spesso si opta per la drastica misura di cambiare un allenatore per riportare motivazioni ed entusiasmo all’interno di un gruppo. Perché non ci dobbiamo dimenticare che in campo scendono i giocatori. Quando una società vede una squadra spenta, la colpa ricade immediatamente sull’allenatore. Perché non è possibile cambiare 30 giocatori. Io in linea di massima non sono mai favorevole a queste scelte, soprattutto dopo che con un tecnico progetti il futuro e ci lavori per tutta la fase di preparazione. Chiaramente ogni squadra ha delle dinamiche interne che noi non conosciamo e se le società optano per queste scelte, delle motivazioni ci saranno.”

In chiusura, quali sono le sue ambizioni per il futuro? Si vede in un ruolo di primo piano in questo calcio?

“In tanti continuano a chiedermi perché ho abbandonato il mondo del professionismo. Penso semplicemente che ogni scelta deve maturare con i suoi tempi. Sono nato e cresciuto tra i campi di calcio e, su di essi, mi sono affermato come calciatore e come uomo. E’ inevitabile che io pensi ogni tanto a quanto sarebbe bello ricoprire un ruolo di primo ordine in un club importante. Adesso però sono concentrato sulla mia scuola calcio. Seguire e tramandare ai ragazzi concetti di vita e di calcio fondamentali mi gratifica. E’ un lavoro che mi entusiasma tanto. Non so cosa mi riservi il futuro.”