13 Dicembre 2021

Ternana, Tagliavento: “Capiremo per cosa stiamo lottando solo a Marzo. Sul VAR…”

TAGLIAVENTO TERNANA VAR – Paolo Tagliavento, vicepresidente della Ternana, ha parlato in occasione degli Italian Sport Awards. Queste le sue dichiarazioni a TMW: “Che il campionato di B sia estremamente competitivo lo dicono i numeri e non io. Noi siamo una neo promossa che ha sofferto all’inizio ma ora si è ripresa, viviamo lì e […]

TAGLIAVENTO TERNANA VAR – Paolo Tagliavento, vicepresidente della Ternana, ha parlato in occasione degli Italian Sport Awards. Queste le sue dichiarazioni a TMW:

“Che il campionato di B sia estremamente competitivo lo dicono i numeri e non io. Noi siamo una neo promossa che ha sofferto all’inizio ma ora si è ripresa, viviamo lì e capiremo ciò per cui stiamo lottando intorno a marzo”.

Lucarelli ancora al centro del progetto rossoverde: “Indubbiamente, il mister ha rinnovato fino al 2025 ed è chiaro che sia al centro del progetto della Ternana. È un progetto che guarda avanti, ma siamo una neo promossa e i paletti dobbiamo metterli fin dall’inizio. Abbiamo intravisto nelle qualità del mister quello che vorremmo essere tra alcuni anni”.

“Sono il vice presidente di una società come la Ternana ma non mi occupo di mercato. Dovete fare questa domanda al ds”.

“Io le dico che il Var è straordinario. Il mio ultimo anno è stato il primo della Var, dopo i primi 45′ ho capito le immense potenzialità di questo strumento. I miei 5 peggiori errori sarebbero stati risolti in pochi secondi. È uno strumento che va però usato con parsimonia. È uno strumento nato per cercare di eliminare i gravi errori e non è uno strumento da utilizzare come i ris dei carabinieri, ovvero che non deve vedere cose piccole ma che deve sanare un errore grave”.

“L’omogeneità sarà sempre più difficile da ottenere. Quando ci sono gli uomini ad applicare uno strumento e non una macchina è ovvio che non si prendano decisioni pari a un altro collega anche perché le dinamiche del calcio sono spesso completamente differenti”.

“Io sono concentrato sulla Ternana e non mi interesso nemmeno di chi viene la domenica ad arbitrare. L’arbitro viene come la squadra avversaria, fa il suo lavoro e poi se ne va”.

“Dovrebbero fare lo stesso percorso però tutti gli arbitri, perché gli arbitri conoscono poco il mondo del calcio fuori dalle dinamiche arbitrali. Se tornassi indietro dopo questa esperienza, il mio atteggiamento sarebbe diverso da quello che utilizzavo”.

Far parlare gli arbitri: “Bisogna che tutte le componenti siano pronte a questo. Deve essere pronto anche il mondo dei media e le società. Il confronto è sempre un atteggiamento positivo, anche perché tante dinamiche se vengono spiegate, magari è più facile da accettare. Altresì, devono essere pronte anche le componenti mediatiche perché se il fine è quello di stabilire la verità è un conto, se bisogna fare polemica non si finirebbe più”.