22 Febbraio 2023

Brescia, il dg Micheli: ”Secondo noi ed altri la Reggina andrebbe esclusa. Clima caldo creato da una parte di stampa”

Lunga conferenza del direttore generale del Brescia Micheli

Brescia

Nuovo logo del Brescia di Cellino

Il momento no del Brescia sembra non avere fine. Anzi, sembra alimentarsi ancora di più, e, dopo alcuni fatti spiacevoli, il direttore generale del club Luigi Micheli si è presentato il conferenza stampa, con delle dichiarazioni che fanno un certo effetto.

Queste le sue dichiarazioni, riportate da Bresciaingol:

C’è una contestazione in atto che ha superato il civile convivere. Una cosa sono gli striscioni, un’altra quello che è successo due venerdi fa quando c ‘è stato un lancio di uova verso gli uffici, all’interno dei quali c’era gente che lavorava. Due giorni fa alcune persone hanno cercato di aggredire Cellino all’uscita da Torbole, c’erano anche delle cinghie… Tutto questo, una società non può tollerarlo. Adesso verranno fatte delle denunce: chi fa certe cose deve assumersi le proprie responsabilità. Si è creato un clima dettato anche da una campagna denigratoria di una parte della stampa bresciana. Veniamo descritti come una società di scappati di casa. Dal punto di vista organizzativo siamo portati ad esempio. C’è stato un ospite, un ex calciatore come Dario Bonetti, che in una trasmissione ha detto che non abbiamo nemmeno un direttore generale. Eccomi qua, sono io. Se facciamo passare messaggi non veri, creiamo esasperazione. Non abbiamo debiti, siamo virtuosi, il Brescia lavora con soldi suoi, non quelli delle banche. Siamo in un momento non positivo sul campo, ma fuori è un’altra cosa. Se retrocediamo, il danno principale ce l’ha il club. La gente chiede dove sono finiti i soldi di Tonali, ma i bilanci sono pubblici. Gli utili sono sempre stati messi a patrimonio della società, nessuno ha ridistribuito. Il presidente non porta nemmeno i rimborsi delle spese dei pranzi di lavoro. Il dottor Midolo, messo dal Tribunale, ha potuto verificare tutto questo. Quando Cellino acquistò il Brescia uscì un debito che fu rateizzato e che non era stato esposto in bilancio. Qualcuno è riuscito a fregare Cellino? Evidentemente sì, non è così scaltro come pensate voi. Quando sono arrivato a Brescia ho chiesto a Cellino come aveva fatto ad acquistare una società così e con un accordo capestro col Comune. Paghiamo sia le spese ordinarie che straordinarie sullo stadio, non succede da nessuna palla. Dobbiamo pagare anche i vigili urbani, lo sapevate? Dimissioni Rota e Ghirardi? Si è parlato di motivazioni personali, ma per me è a causa del clima che si è creato. Da bresciani si sono trovati in difficoltà. Come mai l’imprenditoria bresciana non si affaccia ad acquistare la società? Conobbi Bonometti tramite la pallanuoto quando ero nel Cda della Pro Recco, è una persona eccezionale, ma il calcio non è un’industria e qualcuno non si vuol ritrovare la gente che contesta sotto le fabbriche. In una società ci sono addetti e responsabili, io rispondo per le mie cose. La Reggina da marzo non sta pagando l’Irpef, ma solo gli stipendi. Secondo noi e altre società va esclusa dal campionato. Da noi queste cose non succedono. Può darsi siano stati fatti degli errori, ma paghiamo tutto. Cellino non sapeva fino a mezzora fa che sarei venuto in conferenza stampa. Dobbiamo aprirci, far capire come siamo, ci sono discorsi che vanno fatti. E’ diverso il mio attaccamento da quello di un tifoso viscerale. Ho anche parlato con loro per cercare di far rientrare queste dimissioni. C’è un Cda settimana prossima, vediamo se verrano ratificate. Sulle questioni tecniche non ci metto becca. Chiedete al responsabile dell’area tecnica, che è Perinetti. Il presidente ha passato un momento che non auguro a nessuno. Io gli consiglierei di vendere. Lo odiano tutti. Ma occorre gente che viene con i soldi, con l’offerta giusta. Per mantenere il valore patrimoniale bisogna salvarsi. Cellino è stato costretto a vendere Moreo, il giocatore ha voluto andar via anche perchè il Pisa gli dava di più. Si vede che l’area tecnica non ha trovato un attaccante di ricambio. Per Moreo era l’ultimo contratto. Ad agosto, Cellino era riuscito a non venderlo, stavolta non era possibile“.