14 Novembre 2024

Foschi: “Il Palermo non può essere una società satellite, delusione Sampdoria. L’esonero di Corini segnale di confusione”

Il pensiero dell'ex ds dei rosanero

Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images - Via One Football

Rino Foschi, con un editoriale pubblicato su TMW, ha parlato della situazioni di Palermo, Sampdoria e dell’esonero di Eugenio Corini.

Qui le sue parole, estratte dalla fonte citata precedentemente: “In Serie B è arrivato l’esonero per Eugenio Corini. Ha totalizzato due vittorie, un pareggio e due sconfitte alla guida della Cremonese. La sconfitta contro il Mantova ha fatto saltare la sua panchina. È tornato Stroppa, è un buon allenatore. Certamente mandare via un allenatore dopo cinque partite non è un segnale di chiarezza. Come non lo era l’esonero di Stroppa. Il derby di Mantova ha fatto saltare il banco.

Il Palermo invece non dà continuità ai risultati e ha perso punti contro squadre come Salernitana e Cittadella. La società è forte ma la B è difficile e ci sono delle domeniche che ti fanno masticare amaro. Conosco la piazza, l’ho vissuta per tanti anni e dico che il City Group non può tenere il Palermo come una società satellite, per I rosanero bisogna avere un occhio di riguardo e a gennaio c’è da fare qualcosa di importante sul mercato. La squadra per quello che deve fare per il futuro è incompleta. A Palermo bisogna pensare alla Serie A.

Oggi nel rendimento della squadra pesano alcune scelte del mercato estive: Le Douaron non si è integrato per niente. Mi auguro che prima possibile possa ripagare l’investimento fatto, è arrivato il momento di dimostrare con i fatti che vale i soldi spesi per l’acquisto del cartellino. A Frosinone Henry o Brunori dall’inizio avrebbero potuto fare qualcosa di più dell’ex calciatore del Brest.

Delude anche la Sampdoria. Era partita per andare in A ma perde metri settimana dopo settimana. Serve pazienza. E come nel caso del Palermo a gennaio ci sarà da intervenire sul mercato. Anche se ci sono tante partite da giocare. Ed è meglio pensare al campionato, perché chi gioca oggi ha bisogno di godere della massima considerazione da parte di chi gestisce squadra e società.”