8 Aprile 2022

Le retrocessioni in Serie B più clamorose della storia del calcio italiano

Il calcio è uno degli sport più amati e praticati al mondo. Tutti ci siamo innamorati almeno una volta di un giocatore o di una squadra e abbiamo seguito con passione le sue imprese sul rettangolo verde. Imprese spesso di gloria e successo. Spesso, però, non significa sempre. In molti casi le nostre squadre del […]

Il calcio è uno degli sport più amati e praticati al mondo. Tutti ci siamo innamorati almeno una volta di un giocatore o di una squadra e abbiamo seguito con passione le sue imprese sul rettangolo verde. Imprese spesso di gloria e successo. Spesso, però, non significa sempre. In molti casi le nostre squadre del cuore ci hanno regalato enormi delusioni e oggi parleremo proprio di questo. Stiamo infatti per scoprire le più clamorose retrocessioni in B della storia del calcio tricolore.

Nel 1982 il Milan era in uno dei periodi più brutti della sua storia. Poco entusiasmo nell’ambiente rossonero, una campagna acquisti deludente che aveva portato come miglior giocatore Joe Jordan e pochissimo altro: manca il talento e la squadra gioca male inanellando una lunga serie di batoste. A pagare il conto per tutti è Gigi Radice che viene esonerato per far posto a Italo Galbiati.

Un cambio che porterà pochi benefici. Complice anche un grave infortunio di Baresi, il Diavolo continua a cadere fino alla bruttissima sconfitta in casa del Como. Siamo a marzo e sta per arrivare un finale thrilling: le vittorie contro Genoa e Avellino danno un po’ di ossigeno ma il pareggio col Torino spedisce i rossoneri all’ultimo posto a 90 minuti dalla fine del campionato. A nulla servirà la vittoria in rimonta per 3 a 2 contro il Cesena. Il Milan è in Serie B.

Il calcio viene ricordato per imprese epiche e vittorie inaspettate, ma non solo. Spesso le debacle e le sconfitte fanno ancora più rumore dei trionfi. È il caso della Fiorentina del 1992, squadra ricchissima di talento grazie alla presenza di calciatori come Batistuta, Effenberg e Baiano, e retrocessa in B al termine di una stagione dai due volti. Nella prima metà di campionato con Radice in panchina la Viola vola e si piazza ai primi posti della classifica. A metà stagione il tecnico ex Torino e Milan viene inspiegabilmente e inaspettatamente esonerato e la squadra crolla clamorosamente. In panchina si alterneranno Agroppi e la coppia Chiarugi-Antognoni ma i toscani riuscirono a mettere insieme solo 3 vittorie, 9 pari e otto sconfitte in 20 giornate. Troppo poche per evitare la discesa in cadetteria.

E quella della Fiorentina è stata la terza retrocessione che ha visto tra i protagonisti lo sfortunatissimo Radice. Tra quella del 1982 del Milan e quella del 1992 della Fiorentina ce n’era stata un’altra: quella del Torino 1988/1989. Il Toro è reduce da una buona stagione, guidato al settimo posto da talenti del calibro di Polster e Berggreen. Entrambi, però lasciano il Piemonte, sostituiti dai brasiliani Edu Marangon e Luis Muller.

Nelle idee del presidente Anconetani dovrebbero essere loro a fare la differenza in attacco alternandosi con Skoro e Zago. In panchina c’è Radice, protagonista del miracolo granata di dodici stagioni prima. Anche questa volta, però, verrà esonerato a seguito di una brutta sconfitta col Bologna. Al suo posto arriva l’ex capitano granata Sala, ma i risultati come guida tecnica saranno diametralmente opposti a quelli ottenuti da giocatore. La squadra farà acqua da tutte le parti e lo spogliatoio si spaccherà in pochissimo tempo.

Nuovo cambio in panchina, quindi, questa volta affidata al tecnico della primavera Vatta. La situazione migliorerà leggermente (belle vittorie contro Inter e Como) ma lo stop dell’ultima gara fuori casa col Lecce si rivelerà decisivo per la retrocessione.

L’ultimo episodio di clamorosa retrocessione è molto più recente e riguarda la Sampdoria della stagione 2010/2011. I blucerchiati iniziano benissimo, sulle ali dell’entusiasmo per il ritorno in Europa e chiudono il girone d’andata con un incoraggiante sesto posto, nonostante l’eliminazione dalla coppa subita nella sfida contro il Werder Brema. E sulle buone prestazioni non influisce nemmeno il celebre litigio fra Antonio Cassano e il Presidente Garrone. Qualcosa, però, si rompe nel girone di ritorno. I liguri non riusciranno più a vincere e neanche l’avvicendamento in panchina tra di Carlo e Cavasin risolleverà il gruppo. Serie B inevitabile per una delle debacle più incredibili viste negli ultimi anni.