7 Aprile 2021

Pisa, Moscardelli: “Sto avendo questo nuovo ruolo per cercare la mia strada futura, ringrazio la società per l’opportunità”

MOSCARDELLI PISA FUTURO – Davide Moscardelli oggi collaboratore tecnico di mister D’angelo, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Neroazzurro” in onda su 50 Canale. Di seguito le sue parole riportate da Tuttopisa.com: “La partita è stata diversa rispetto a quella di Pescara, volevamo fare un match con più convinzione e ci siamo riusciti. C’è tanto rammarico, abbiamo […]

MOSCARDELLI PISA FUTURO – Davide Moscardelli oggi collaboratore tecnico di mister D’angelo, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Neroazzurro” in onda su 50 Canale. Di seguito le sue parole riportate da Tuttopisa.com:

“La partita è stata diversa rispetto a quella di Pescara, volevamo fare un match con più convinzione e ci siamo riusciti.
C’è tanto rammarico, abbiamo affrontato una squadra in forma che sta facendo molto bene ma gli episodi hanno condizionato molto la partita. A Pescara invece purtroppo è capitata la stessa cosa dello scorso anno, non ci sta portando bene quella trasferta. Certamente c’è dispiacere e rammarico però poi nello spogliatoio siamo convinti che la risposta ci sia stata. Il morale non è alle stelle ovviamente, dopo queste due sconfitte bisogna subito mettere la testa alla prossima sfida.

Rigore negato a Palombi? Non è un intervento d’esperienza questo, avevo visto in tribuna il contatto e magari avevo qualche dubbio, ma rivedendo le immagini l’intervento di Maggio è scomposto. Inoltre Palombi non aveva nessun interesse a cadere poiché era a pochi centimetri dalla porta. Sul rigore a favore loro, Henderson sembra che cercasse il contatto con Caracciolo ma era molto lontano“.

Dobbiamo finalizzare di più, abbiamo un margine di crescita importante su quel lato, con tanti ragazzi giovani. Gli attaccanti nostri sono molto partecipi nel gioco ed anche molto bravi a fare la fase difensiva. Cerchiamo anche di servire giocatori come Palombi per avere altre alternative ma sulle fasce siamo forti con Birindelli e Lisi che sono decisamente rapidi”.

 Birindelli e Marin? Samuele sta facendo benissimo, è molto giovane ma ha più di 100 presenze da professionista, ha un bel futuro davanti a se. Anche Marin lo noti quando è in campo, si fa sentire ed inoltre è migliorato anche qualitativamente. Non tira mai indietro la gamba ed è un grande recuperatore di palloni.

 Vesti da collaboratore? Mi sto trovando molto bene, l’inizio non è stato semplice anche se vedendo le partite già dalla panchina puoi già dare una mano. Ora ho una visione diversa della partita guardandole dalla tribuna, cerco di dare qualche consiglio evidenziando aspetti che i tecnici dal campo potevano non notare, anche se è successo poche volte conoscendo loro molto bene la squadra. È una bella esperienza e vediamo di concludere l’anno, poi deciderò cosa fare, la lontananza dalla famiglia si fa sentire.

Il calcio giocato manca veramente tanto, averlo fatto per 20 anni vuol dire. Ho pensato tante volte che un altro anno lo avrei potuto anche fare, prima o poi però dovevo chiudere. È stato il primo anno, quello in cui ho smesso, nel quale ho avuto gli infortuni più brutti della mia carriera e quindi ho preso questa decisione.

Avere i tifosi presenti allo stadio durante il mio addio ovviamente sarebbe stato splendido, salutare il calcio in generale e Pisa che negli ultimi anni mi ha dato tante soddisfazioni.

 Il rapporto con la squadra senza i scendere in campo con loro? L’avevamo preparata questa cosa, si sapeva che ci poteva essere questa situazione. All’inizio è stato strano ma fin dal primo giorno sì è iniziato a scherzare e mi chiamavano tutti ‘Mister’. Le dinamiche di spogliatoio ovviamente però non le vivo come avveniva prima ed è giusto così perchè si parla di un luogo sacro.

Stadi vuoti? La cosa brutta è che ci stiamo facendo l’abitudine, sembra quasi ci sia rassegnazione. Il pubblico è quello che ti spinge a far qualcosa in più, la gioia di fare un goal sotto la curva, sentire il boato, cose che ci sono sempre stato nel calcio e che adesso mancano.

Goal di Trapani? Ero molto emozionato perché nella mia carriera a quell’età, torni in Serie C, raggiungi sul campo la B, farsi trovare pronto alla prima occasione e fare quel goal, è stata veramente una gioia immensa.

Qui sono arrivato tardi ma mi ha portato raggiungere obiettivi che non avevo mai conquistato prima, in una piazza eccezionale come questa. Adesso sto avendo questo nuovo ruolo per cercare la mia strada futura, un percorso che intraprendo ringraziando la società per questa opportunità.
È stata una tappa importante.”