16 Dicembre 2020

SPAL, Marino: “Abbiamo limitato il Chievo anche in inferiorità numerica. Si è rivista la squadra di sempre”

MARINO SPAL CHIEVO – Dopo lo 0-0 col Chievo il tecnico della SPAL Pasquale Marino ha parlato in conferenza stampa. Queste le sue dichiarazioni, riprese da LoSpallino.com: “Nel primo tempo non mi sembra che il Chievo ci abbia impensieriti, mentre nel secondo abbiamo giocato una partita di sacrificio e mi sembra che abbiamo limitato abbondantemente un avversario in superiorità […]

MARINO SPAL CHIEVO – Dopo lo 0-0 col Chievo il tecnico della SPAL Pasquale Marino ha parlato in conferenza stampa.

Queste le sue dichiarazioni, riprese da LoSpallino.com:

“Nel primo tempo non mi sembra che il Chievo ci abbia impensieriti, mentre nel secondo abbiamo giocato una partita di sacrificio e mi sembra che abbiamo limitato abbondantemente un avversario in superiorità numerica. Devo ringraziare i ragazzi perché hanno fatto tanti sacrifici in questa partita dopo soli tre giorni dalla precedente gara. Purtroppo abbiamo avuto poco tempo per prepararci e, sommato al fatto che i nostri avversari hanno avuto un giorno in più, devo dire che i ragazzi hanno fatto una partita importante. Ci apprestiamo ora ad affrontare una nuova partita a distanza ravvicinata, con nuovamente degli avversari che riposeranno un giorno in più: purtroppo il calendario è questo e sembra fatto apposta. Cosa ci è mancato? Per provare a vincerla dovevamo sicuramente attaccare di più, ma il Chievo ha giocato in pratica con quattro attaccanti nella ripresa e quindi noi ci siamo adattati in campo per non subire ripartenze. Abbiamo fatto una partita ordinata, cercando di punzecchiare con qualche ripartenza, cosa che abbiamo cercato di fare ma non ci siamo riusciti: alla lunga la stanchezza si è fatta sentire. La cosa positiva è che abbiamo davvero concesso il minimo agli avversari. Penso che il primo tempo avrebbe dovuto chiudersi almeno con un nostro vantaggio di un gol: per quello che si è visto in campo siamo stati superiori al Chievo. Nel secondo tempo il pareggio è fondamentalmente giusto. Sono comunque contento, non dobbiamo contare il punto in più o in meno: in situazioni come questa, in cui dopo una sconfitta come quella di sabato è possibile avere qualche strascico psicologico, l’importante è l’atteggiamento della squadra che ha dimostrato grande voglia di rialzarsi. Mi è piaciuto l’atteggiamento in entrambi i tempo, nel primo giocando per vincere e nel secondo giocando per non perdere, tutti si sono sacrificati. Il rosso ha evidentemente pesato: magari il primo cartellino giallo è stato un po’ avventato perché Strefezza ha commesso un fallo per una spinta ricevuta a sua volta, il secondo si poteva sicuramente evitare. L’istinto del voler recuperare palla lo ha fregato ed è arrivato in ritardo. Il peso di avere un uomo in meno è stato evidente, soprattutto per aver giocato due partite a distanza di tre giorni. Penso si sia rivista la SPAL delle partite antecedenti a quella di Cittadella e per questo ho fatto i complimenti ai ragazzi negli spogliatoi. Hanno reagito bene ad una partita che di fatto non abbiamo giocato, con una reazione da squadra e da chi ha voglia di vincere a tutti i costi. Abbiamo fatto delle manovre importanti e siamo arrivati al tiro un paio di volte con azioni manovrate e con Murgia in area. Nella prima parte abbiamo fatto sempre la partita, concedendo poco ai nostri avversari. L’aspetto psicologico era proprio quello che più mi interessava: dopo un filotto importante tra campionato e Coppa Italia era importante riprendersi e stasera lo abbiamo fatto. Siamo stati ordinati, attaccando con criterio e non lasciando spazi ad una squadra insidiosa come il Chievo, che ha giocatori come Garritano e Canotto che quando partono fanno sempre paura. Sono contento perché se osserviamo il trend nel complesso, 6 vittorie, 1 sconfitta ed 1 pareggio, sotto il profilo della crescita penso non ci siano dubbi. Il cambio di Paloschi? Probabilmente l’avrei fatto più avanti nel match, ma dopo l’espulsione avevo bisogno di un certo tipo di attaccante, Alberto è più un attaccante da area di rigore, mentre Sergio è un giocatore che viene incontro e tenta di tenere palla e giocarla con i compagni. Cos’ho fatto per riprendere l’atteggiamento delle precedenti partite? Ho cercato di parlare con i ragazzi per far capire loro ciò che non avevamo fatto e ci abbiamo messo una pietra sopra. Non ho fatto vedere il video della partita con aspetti positivi ed errori che facciamo solitamente, visto che c’erano quasi solo cose negative e abbiamo guardato avanti. Abbiamo fatto tutti un esame di coscienza, io per primo perché non ho percepito che potesse esserci un calo di tensione anche perché, dati alla mano, la prestazione fisica in rifinitura è stata una delle migliori. Siamo stati contenti di vedere i tifosi che, anche se non possono farsi vedere allo stadio, si sono fatti sentire: ci ha fatto davvero piacere, significa che sono contenti del percorso che abbiamo intrapreso. Oggi volevamo regalargli una vittoria, purtroppo le cose non sono andate come dovevano, ma io sono contento della prestazione nei due tempi di questa partita.”