28 Marzo 2022

Pordenone, Lovisa ci crede: “Non è ancora tutto finito”

LOVISA PORDENONE – Un’impresa (quasi) impossibile per il fanalino di cosa ma la carica del presidente, Mauro Lovisa, potrebbe dare quell’orgoglio in più per tentare il colpaccio salvezza. Il patron dei ramarri, intervistato dal Gazzettino di Pordenone, analizza il percorso e ci crede: “Sarà durissima, lo so, affronteremo formazioni di alta classifica, come l’Ascoli, il […]

Pordenone Calcio

LOVISA PORDENONE – Un’impresa (quasi) impossibile per il fanalino di cosa ma la carica del presidente, Mauro Lovisa, potrebbe dare quell’orgoglio in più per tentare il colpaccio salvezza. Il patron dei ramarri, intervistato dal Gazzettino di Pordenone, analizza il percorso e ci crede: “Sarà durissima, lo so, affronteremo formazioni di alta classifica, come l’Ascoli, il Frosinone, il Benevento e il Lecce, ma anche squadre più alla nostra portata. Credo nel filotto dall’Alessandria, passando per Cosenza, al Crotone. Insomma, possiamo ancora dire la nostra”. 

La squadra, nelle ultime partite, ha dimostrato di essere in grado di lottare alla pari anche con rose che puntano decisamente alla promozione in A. Con Brescia, Pisa e Cremonese avremmo meritato molto di più”. 

Sguardo al futuro: “Ci proveremo fino alla fine a salvare la categoria. Anche se non dovessimo riuscire nell’impresa, il nostro piano di crescita continuerà puntando sui giovani. Abbiamo appena avuto la soddisfazione di vedere due dei nostri ragazzi, Cambiaghi e Dalle Mura, convocati con le Rappresentative azzurre Under 21 e Under 20. Lo abbiamo considerato un premio per tutto il lavoro che la società sta facendo pure a livello di vivaio e settore giovanile. Un lavoro il cui valore è riconosciuto in modo unanime.

Crescere i giovani è una delle nostre capacità. Del resto sono pochi i sodalizi che hanno questa capacità in tutte le serie pro. Questo è un difetto che pesa in generale su tutto il calcio italiano. Manca una vera scuola, soprattutto, per i tecnici dei settori giovanili. Noi abbiamo allenatori che sanno lavorare bene sia nel vivaio che in prima squadra. Su Tedino? Può avere qualche difficoltà nel gestire alcuni giocatori navigati, ma la sua abilità con i giovani è chiara e riconosciuta.  Il mio sogno più grande è raggiungere la Serie A con i giovani maturati in neroverde o addirittura cresciuti nel vivaio. Troppo ambizioso? Dicevano così anche quando rilevai il Pordenone fra i dilettanti regionali, dicendo che volevo portarlo fra i professionisti”.