6 Aprile 2020

Galliani: “Serie A e Serie B a 22. Il calciomercato sarà come in NBA”

Adriano Galliani, attuale amministratore delegato del Monza, ha commentato a Radio Uno la situazione del calcio italiano con l’emergenza Coronavirus. Di seguito le parole dello storico dirigente ex Milan: “La Serie A e la B sono una realtà, la C e la LND un’altra dove non ci sono ricavi o sono pochissimi. La Serie C […]

Adriano Galliani, attuale amministratore delegato del Monza, ha commentato a Radio Uno la situazione del calcio italiano con l’emergenza Coronavirus. Di seguito le parole dello storico dirigente ex Milan:

“La Serie A e la B sono una realtà, la C e la LND un’altra dove non ci sono ricavi o sono pochissimi. La Serie C perde 120 milioni di euro l’anno che sono messi a disposizione solo dagli imprenditori. La crisi che colpirà il nostro paese dopo il Coronavirus impedirà a questi signori di mettere gli stessi soldi nel mondo del pallone. Taglio stipendi? Essendo composto da dieci mensilità il contratto di un giocatore chiedere una riduzione del 10% equivale al taglio di una mensilità, esattamente quello che abbiamo fatto noi accordandoci sul taglio di metà stipendi di marzo e metà di quelli di aprile. Credo che sia difficile fare una trattativa che comprenda tutte le parti, perché ci sono realtà diverse anche all’interno della Serie A, della Serie B o della Serie C. Un conto è tagliare una mensilità a chi guadagna milioni di euro e chi invece guadagna 2000 euro lordi come accade molto speso in Serie C”.

Sulla possibile ripresa: “I tempi li darà il virus perché solo lui ci potrà dire se nelle prossime settimane potremo iniziare la fase 2. Bisognerà capire quale sia la soluzione che recherà i danni minori al sistema e non quando si riprenderà. Serve un advisor che faccia una revisione delle soluzioni sul tavolo per capire quale darà i danni minori. Finché saremo nella fase 1 o 2 vedo impossibile riaprire le porte agli stadi per una gara. Io sono per chiudere la stagione, ma senza rischiare di aumentare il contagio”.

Sul futuro del calcio italiano: “Non si può pensare alla retrocessione degli ultimi nella graduatoria attuale. Per questo mi aspetto una Serie A a 22, una Serie B a 21/22 o quello che sarà e poi la C vedremo perché lì i problemi sono altri. Il calciomercato poi sarà senza movimento di denaro e con tanti scambi, sulla falsariga della NBA”.