15 Novembre 2021

Reggina, De Lillo: “Abbiamo una società sana. Vorremmo le aziende calabresi più vicine a noi”

DE LILLO REGGINA – Fabio De Lillo, general manager della Reggina, è intervenuto ai microfoni della web tv ufficiale del club amaranto. Le sue parole riportate da “Strettoweb.com”: “La Reggina non è mai stata così in salute come adesso, non ha un euro di debito con nessun tipo di struttura bancaria. Perché il presidente, in questi […]

Photo by Maurizio Lagana/Getty Images - Via One Football

DE LILLO REGGINA – Fabio De Lillo, general manager della Reggina, è intervenuto ai microfoni della web tv ufficiale del club amaranto. Le sue parole riportate da “Strettoweb.com”: “La Reggina non è mai stata così in salute come adesso, non ha un euro di debito con nessun tipo di struttura bancaria. Perché il presidente, in questi anni, laddove sono stati fatti investimenti maggiori delle entrate, ha riparato con i soldi propri. Ovviamente le spese sono tantissime, non potete immaginare quante. Abbiamo dati posti di lavoro a tanti professionisti, a tanti impiegati, a tanti operai che lavorano per il club. Abbiamo rilanciato un ambiente che andava rilanciato. La nostra è una società sana. E’ chiaro che anche il presidente, come tutti, ha subito gli effetti del Covid. Se non ci fosse stato, tutti sarebbero stati più tranquilli. Ci sono stati gli stadi chiusi due anni, l’Italia è stata ferma. L’azienda del presidente fornisce servizi e personale ad altre aziende, per cui si è fermata anche la sua ma lui ha ripreso alla grande con la sua capacità imprenditoriale”.

“Questa città ci ha dato tanto, la tifoseria è stata sempre vicina a noi. Ma vorremmo che le aziende reggine e calabresi fossero più vicine a noi. Molte già lo sono, magari vorremmo che aumentassero gli sponsor. Vorremmo che l’amministrazione pubblica, che ha fatto molte cose, facesse ancora di più. Abbiamo riattivato il centro sportivo Sant’Agata, che da discarica è diventato oasi felice. Il presidente continua a pagare affitti e investimenti senza che nessuno gli riconosca gli ingenti investimenti”.