12 Novembre 2021

Alessandria, Cerri: “Gli osservatori di Serie A visionano i nostri ragazzi, che soddisfazione!”

ALESSANDRIA CERRI SERIE A – Massimo Cerri è il responsabile del settore giovanile dell’Alessandria. Nel calcio moderno il ruolo dei giovani all’interno delle società assume un’importanza sempre maggiore, riscoprendosi spesso come la possibile chiave di svolta per un club. Il portale GrigiOnLine.come ha così deciso di intervistare l’ex direttore sportivo del Catanzaro, per fare il punto sul […]

Photo by Marco Luzzani/Getty Images - Via OneFootball

ALESSANDRIA CERRI SERIE A – Massimo Cerri è il responsabile del settore giovanile dell’Alessandria. Nel calcio moderno il ruolo dei giovani all’interno delle società assume un’importanza sempre maggiore, riscoprendosi spesso come la possibile chiave di svolta per un club. Il portale GrigiOnLine.come ha così deciso di intervistare l’ex direttore sportivo del Catanzaro, per fare il punto sul rendimento delle varie squadre alle spalle della Prima Squadra allenata da Longo

Il nostro settore giovanile è composto dalla parte ‘agonistica’, che comprende le squadre che partecipano ai campionati nazionali dalla Primavera 2 alla Under 15, da quella ‘pre-agonistica’ con le formazioni Under 14 e Under 13, cui si aggiunge l’attività di base con le formazioni dalla Under 12 fino alla Under 8 per arrivare ai ‘Primi Calci’. Le squadre più giovani di queste fanno capo all’Accademia Grigia.

Primavera 2: “Il percorso in Coppa Italia ci ha dato buone soddisfazioni. Abbiamo passato due turni. Il primo, più agevole, con la Reggiana ed il secondo con il Genoa. Aver superato una squadra come il Genoa, che si sta distinguendo nel campionato Primavera 1, non è stata cosa da poco. Bisogna considerare che nell’ultima edizione i rossoblu erano arrivati alle semifinali di Coppa e che la loro Under 18 nella scorsa stagione aveva addirittura vinto lo Scudetto. Siamo poi stati eliminati dalla competizione perdendo per 3-2 con il Torino, pur essendo rimasti in partita fino al 91’… In campionato, invece, dobbiamo migliorare ed abituarci all’intensità ed al ritmo di gioco che hanno le squadre che già disputavano il campionato Primavera nelle scorse stagioni. A questo proposito tengo a sottolineare che anche in Primavera 2 il livello è davvero molto alto. Nelle ultime partite, comunque, abbiamo fatto buone prestazioni ed abbiamo anche cominciato a fare punti grazie ai pareggi interni con Como e Venezia. Mi pare che la squadra stia trovando fiducia. Il risultato di una squadra del settore giovanile non sempre è la classifica. Per esempio avere giocatori della Primavera che sono in grado di potersi allenare con la Prima Squadra è già un risultato.

Under 17: “È una squadra che ha fatto punti su campi importanti vincendo, per esempio, a Firenze ed a Pisa. Rebuffi (allenatore dell’U17, ndr.) è un ragazzo sveglio ed intelligente, che conoscevo già dalla mia precedente esperienza in grigio. La posizione di classifica è buona ma, oltre a questo, bisogna far notare che la squadra gioca in maniera competitiva tutte le gare al punto che se la può giocare contro qualsiasi avversario.

Under 16 e Under 15: “Ovviamente le ho viste in più di un’occasione e tutte e due le squadre si stanno disimpegnando bene. Ad esempio a Cremona entrambe hanno fatto un’ottima figura con la vittoria dell’U16 ed il pareggio per l’U15. Nell’ultimo turno con il Monza abbiamo fatto un po’ più di fatica, ma solo perché i brianzoli hanno costruito squadre particolarmente fisiche.

Sul giro delle nazionali: “Ci è appena arrivata la notizia che il portiere della Under 15 Colla è stato convocato per il pre-raduno della Nazionale, così come era già accaduto per Motta portiere dell’U17. Questo non può che farci piacere, così come è importante che i nostri giovani siano seguiti da squadre importanti di serie A. Spesso, infatti, ci sono osservatori che vengono a visionare i nostri ragazzi ed anche questo è motivo di soddisfazione e ci spinge a lavorare ancora meglio. Anzi… ad avere ancora più passione. Per dirla tutta ed essere sinceri, quello che sto facendo non si può definire solo un lavoro ma, anche e soprattutto, una passione”.