26 Settembre 2020

ESCLUSIVA PSB – Mauro Esposito: “Pescara-Chievo? A Verona un anno molto bello ma mi auguro vinca il Delfino”

ESCLUSIVA PSB MAURO ESPOSITO – In vista della prima giornata di B, ed in particolare della gara che vedrà opposte Pescara e Chievo, la nostra redazione ha raggiunto in esclusiva Mauro Esposito, ex giocatore appunto di entrambi i club e attuale tecnico delle giovanili del Delfino. Ecco l’intervista completa. Ciao Mauro, il campionato riparte e domani […]

ESCLUSIVA PSB MAURO ESPOSITO – In vista della prima giornata di B, ed in particolare della gara che vedrà opposte Pescara e Chievo, la nostra redazione ha raggiunto in esclusiva Mauro Esposito, ex giocatore appunto di entrambi i club e attuale tecnico delle giovanili del Delfino. Ecco l’intervista completa.

Ciao Mauro, il campionato riparte e domani si affronteranno due delle tue ex squadre, Pescara e Chievo, che compatibilmente con le difficoltà del momento hanno provato a rinforzarsi. Che gara ti aspetti?

«Innanzitutto son contento che il campionato riparta perché in questo periodo di difficoltà far ripartire la Serie B è importantissimo, come anche far entrare la gente allo stadio sebbene si tratti di poche persone. Il calcio è soprattutto dei tifosi quindi si tratta di un inizio sperando possa risolversi al più presto questa situazione. In merito alla gara, è la prima partita quindi riserva sempre tante incognite. Mi auguro che sia una grande partita e che il Pescara parta bene. E’ vero che ho giocato un anno col Chievo e sono legato a quella società perché ho trascorso una stagione positiva però mi auguro che domani vinca il Pescara, in primis perché è la società per cui lavoro oggi e in secondo luogo è la società dove sono cresciuto e la città in cui vivo. Per me è una seconda casa».

Quali sono i momenti più importanti che hai vissuto con entrambe le maglie?

«Pescara è stato il mio trampolino di lancio, sono arrivato qui che ero un bambino a 12 anni, ho fatto tutta la trafila della giovanili fino a debuttare in prima squadra. Devo tantissimo a questa società. In merito al Chievo, come dicevo prima, ho fatto un anno in prestito dalla Roma. E’ stato un anno molto bello perché nonostante le difficoltà riuscimmo a salvarci grazie ad un grande girone di ritorno. Quindi ho trovato una società organizzatissima, che ha fatto tanti anni in Serie A alla grande non a caso, in virtù di un’organizzazione di grande spessore».

Viste le ambizioni di tanti club. ad esempio Monza, Reggina, Lecce, SPAL, come valuti questo campionato? Sarà più competitivo? Dove possono piazzarsi gli uomini di Oddo, tornato in sella al Delfino?

«Sicuramente prevedo un campionato più competitivo perché ci sono squadre blasonate retrocesse dalla A come la SPAL e promosse dalla C come il Monza, che si sono rinforzate e puntano ad una stagione di vertice. Sarà una B combattuta fino alla fine sia per andare in A che per non retrocedere. Quindi mi auguro che non ci sia un club come il Benevento dell’anno scorso che ha stravinto il campionato, in modo che possa beneficiarne la competizione. Per quanto riguarda Oddo, al Pescara ha fatto grandi cose, è un pescarese quindi è un piazza che conosce benissimo. Ha vinto un campionato un anno, giocando un calcio veramente spettacolare. Penso che sia la piazza ideale per rilanciarsi dopo la brutta retrocessione col Perugia. A mio avviso ci sono tutti i presupposti per fare bene».

C’è un allenatore che hai avuto nel corso della tua carriera al quale sei rimasto particolarmente affezionato?

«Uno in particolare è stato Nedo Sonetti. E’ lui che mi inventò esterno. Io ho sempre giocato seconda punta e quando lui arrivò al Cagliari mi trasformò in esterno. Le mie più grandi soddisfazioni e i campionati più belli li ho fatti in quel ruolo lì. Se non fosse arrivato lui magari non avrei fatto quello che ho fatto. Ancora tuttora il mister lo sento perciò se devo dire un nome dico lui perché è quello che è riuscito a capirmi di più. Poi ne ho avuti tanti di bravi allenatori, da Spalletti a Roma, a Ventura fino a De Canio che è stato il primo a lanciarmi nel grande calcio qui a Pescara. Quindi Nedo Sonetti è quello che ricordo con più affetto, mentre questi altri tre li ricordo per quello che mi hanno insegnato».