9 Luglio 2020

ESCLUSIVA PSB – Filippo Maniero: “A Venezia i quattro anni più belli della mia carriera. Sulla prossima gara…”

ESCLUSIVA PSB FILIPPO MANIERO – Filippo Maniero, ex attaccante di Venezia ed Ascoli, con trascorsi in A e B, arricchiti da numerosi goal, è stato raggiunto, in esclusiva dai nostri microfoni. Ecco l’intervista completa. Salve Mister, il campionato è al rush finale e si prospetta un mese di luglio infuocato. Quanto è difficile, secondo lei, […]

Maniero

Filippo Maniero, attaccante ex di tante squadre di B

ESCLUSIVA PSB FILIPPO MANIERO – Filippo Maniero, ex attaccante di Venezia ed Ascoli, con trascorsi in A e B, arricchiti da numerosi goal, è stato raggiunto, in esclusiva dai nostri microfoni. Ecco l’intervista completa.

Salve Mister, il campionato è al rush finale e si prospetta un mese di luglio infuocato. Quanto è difficile, secondo lei, per un giocatore recuperare subito energie tra gare così ravvicinate?

“Penso sia la cosa più difficile in questo momento, perché al di là dell’aspetto tecnico-tattico, l’aspetto fisico fa tutta la differenza del mondo. Un po’ perché il caldo è scoppiato tutto d’un colpo, e in più perché i giocatori sono stati fermi parecchi mesi, anche se magari si sono allenati per conto loro, però non è mai come allenarsi con la squadra. Quindi l’aspetto fisico sarà determinante”.

Parlando dell’Ascoli, si può dire che nonostante il colpo esterno a Cosenza, i bianconeri siano ancora invischiati nella lotta salvezza con la scure opprimente della retrocessione sulla testa. All’inizio dell’anno le prospettive erano ben diverse. A suo avviso, quanto hanno influito i tanti cambi in panchina?

“Influiscono perché quando cominci a cambiare tanti allenatori nell’arco di un anno è un po’ difficile poi riuscire a far bene in quanto ogni allenatore ha le sue idee, i suoi metodi di lavoro. Quindi cambiare di sicuro aiuta poco. A questo punto l’annata diventa difficile già in partenza, e può servire all’Ascoli per non ripetere certi errori nei prossimi anni”.

Capitolo Venezia. Che ricordi porta con sè del periodo arancioneroverde e che partita si aspetta, domani sera, contro il Benevento?

“I ricordi miei sono straordinari. Ho fatto quattro anni a Venezia, tre di Serie A ed uno di Serie B. Tra l’altro abbiamo vinto il campionato, dopo essere retrocessi l’anno prima, quindi siamo risaliti subito. Sono stati forse i quattro anni più belli della mia carriera perché sia a livello fisico che a livello mentale stavo al 100% e son riuscito a fare più di 60 gol. Per cui mi son tolto delle grandi soddisfazioni sia a livello personale che a livello di squadra, perché, ripeto, abbiamo fatto tre anni in massima serie dopo tantissimo tempo che il Venezia non calcava quel palcoscenico. Ricordi stupendi. In merito alla prossima sfida, il Benevento nell’ultima a Crotone ha perso 3 a 0 e penso che abbia un po’ mollato, ed è anche normale, in quanto la matematica promozione crea questo tipo di cose. Non penso che ci sia niente di grave se i Sanniti, da qui alla fine del campionato, regaleranno punti a destra e sinistra. Probabilmente staranno giocando dei ragazzi che hanno giocato meno durante l’anno. L’obiettivo è stato centrato quindi adesso chi affronterà il Benevento e lo farà con il piglio e la determinazione giusti può ottenere i punti sperati. Non fa eccezione il Venezia logicamente e potrebbe approfittare di questo momento di distrazione dei giallorossi”.

Mister, lei ha militato anche nella Sampdoria e nel Brescia, attualmente invischiate nella lotta per non retrocedere in cadetteria. Come giudica i loro campionati? In particolare, relativamente alle Rondinelle, com’è possibile che dopo il dominio in B nella scorsa stagione, abbiano trovato tante difficoltà nell’anno in corso? E’ così pesante il salto di categoria?

“Fra la A e la B c’è l’abisso. Chi ha potuto giocare in entrambe le categorie si rende conto del divario tecnico e di forza delle squadre, che pende nettamente a favore della A. Non a caso quasi tutte le squadre che vengono promosse l’anno prima, l’anno successivo o si salvano a fatica o retrocedono, quindi bene o male succede sempre questo. Il discorso comprende dunque anche il Brescia che, nonostante abbia fatto un grandissimo campionato l’anno scorso, si ritrova a lottare per non retrocedere. Penso che la sconfitta di ieri sia stata, non dico determinante, ma quasi contro una diretta interessata a salvarsi come il Torino, visto che perdere ieri ha allungato ancora di più la distanza. La Sampdoria non è abituata a questo tipo di stagioni, di solito termina a metà classifica o comunque in zone tranquille. La partita di Lecce vinta 2-1 può contribuire alla salvezza dei blucerchiati, in quanto vedo un po’ in difficoltà le ultime quattro. Penso che Lecce, Genoa, Brescia e Spal siano le squadre che si giocheranno l’ultimo posto disponibile per mantenere la categoria”.

Per chiudere, si è spesso discusso di un’ipotetica B a 40 squadre. Lei è favorevole a questo eventuale cambio format del campionato cadetto?

“Bisogna vedere se i calciatori sono favorevoli o meno. Comunque quando si gioca a calcio, devi attenerti alle regole che ti danno. Se decideranno di fare questo avranno i loro motivi. Il campionato di B già è lungo e stressante di suo. Non dimentichiamo che l’aggiunta dei play-off e play-out rende il tutto ancora più complicato. Quindi, sinceramente non mi esprimo su una cosa che comunque fa sempre parte del calcio”.