15 Marzo 2019

ESCLUSIVA PSB- Ebagua: “In Serie B tasso tecnico importante. Spezia e Pescara grandi realtà, e su Donnarumma… “

In esclusiva per i microfoni di PSB abbiamo avuto il piacere di raccogliere le riflessioni di Giulio Ebagua, ex attaccante tra le altre di Spezia, Varese, Torino e Pescara, su quello che è il campionato di Serie B e come pensa sia cambiato nel corso degli ultimi anni, dando uno sguardo anche al percorso delle […]

In esclusiva per i microfoni di PSB abbiamo avuto il piacere di raccogliere le riflessioni di Giulio Ebagua, ex attaccante tra le altre di Spezia, Varese, Torino e Pescara, su quello che è il campionato di Serie B e come pensa sia cambiato nel corso degli ultimi anni, dando uno sguardo anche al percorso delle squadre nelle quali ha militato e che attualmente competono nel campionato cadetto.

 

Partiamo da una considerazione generale su quello che è il campionato di Serie B ad oggi. Il livello tecnico, secondo te, è cambiato rispetto a quando qualche anno fa ci giocavi da protagonista? Se si, pensi che la qualità del torneo sia aumentata o diminuita?

“Facendo un confronto tra la Serie B attuale e quella in cui mossi i miei primi passi io, sicuramente qualche differenza nel complesso la noto. All’epoca c’erano squadre di grande livello e tradizione come Torino e Siena che sulla carta erano delle corazzate e forse c’entravano poco con la B. Considerando invece il periodo della mia esperienza allo Spezia, il tasso tecnico penso non sia cambiato di molto, perché il torneo è sempre molto competitivo e la qualità di squadre e giocatori è molto buona.” 

Quanto è difficile secondo te per un calciatore, effettuare il salto di categoria dalla B alla A? Il sistema calcistico italiano ed i suoi meccanismi pensi che facilitino questo passaggio o c’è da migliorare su questo aspetto?

A mio avviso negli ultimi anni il salto dalla A alla B i giocatori lo hanno “sofferto” in misura minore rispetto a quanto accadesse in passato. Mi spiego: fino al 2008/2009 la differenza tra le due categorie la percepivi subito, perché la forbice a livello tecnico era molto più ampia rispetto a quella attuale. Oggi, probabilmente, in Serie A ci sono meno campioni di quanti ce ne fossero all’epoca. Ma qualche potenziale campione italiano sta nascendo, e per fortuna credo che la qualità dei campionati nel complesso sia destinato a salire notevolmente.

Una delle parentesi più importanti della tua carriera in Serie B l’hai vissuta a La Spezia, esperienza che però non si è conclusa come forse avresti voluto. La squadra attualmente è nel pieno della lotta playoff. Cosa ne pensi del percorso dei liguri fin qui? 

La Spezia è una grande piazza a livello calcistico, oltre che una bellissima città in cui sono stato benissimo. Hanno tutte le carte in regola per fare i playoff. Negli ultimi anni la squadra era sempre partita con ottimi auspici e grandi ambizioni, ma alla fine non sono riusciti a fare il salto di qualità definitivo. Lo Spezia però è una bellissima realtà nel campionato cadetto, e possono vantare in panchina un grande allenatore come Marino, che ho avuto il piacere di conoscere.

Hai avuto modo di conoscere anche la piazza di Pescara, anche se per poco tempo. La squadra di Pillon sta lottando per la promozione diretta, disputando un campionato, a detta di molti, al di sopra delle aspettative. Ti aspettavi un rendimento così alto della squadra abruzzese?

Anche Pescara è una grande piazza, che merita senza dubbio la Serie A. Onestamente non mi sarei aspettato un rendimento così alto ad inizio stagione. Ma è chiaro che per il Pescara lottare per la promozione rappresenti la normalità, lo dice la storia di questo club. Stanno facendo molto bene, e lotteranno fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata per tornare in A. Non sarà facile naturalmente, ma la strada è quella giusta ed anche loro hanno la fortuna di essere guidati da un tecnico di grande spessore ed esperienza che sta facendo un lavoro straordinario.

In passato hai più volte manifestato la tua ammirazione e riconoscenza verso mister Castori, con il quale hai avuto modo di lavorare ai tempi del Varese. Ti chiedo, c’è qualche altro allenatore attualmente in Serie B che ti ha stupito particolarmente?

È vero, Mister Castori è stato importante per la mia crescita ed a lui devo sicuramente molto. Per quanto riguarda il contesto attuale, direi senza dubbio Corini. Anche se ad avermi stupito è stato il Brescia in generale. Il mister ha avuto già esperienze importanti negli ultimi anni anche in Serie A, in cui non si era comportato male, tutt’altro. Se la squadra è prima in classifica ed esprime un gioco del genere penso che gran parte del merito gli vada riconosciuto. 

C’è qualche giocatore che reputi abbia caratteristiche simili alle tue, in cui ti rivedi o che magari pensi sia già pronto per giocare in Serie A? 

Senza dubbio ci sono giocatori di alto livello quest’anno, così come negli anni passati. Ce ne sono diversi che reputo siano più bravi di quanto lo fossi io, e che attirano molto la mia attenzione nel vederli giocare. Restando in orbita Brescia, penso che un cenno particolare lo meriti un bomber di razza come Donnarumma, che si sta affermando anno dopo anno come una sicurezza dal punto di vista realizzativo. Spero di vederlo al più presto in Serie A, perché lo merita senza ombra di dubbio per quello che sta dimostrando. La sua carriera mi ricorda in parte quella di un suo ex compagno, con il quale ho giocato anche io in passato che è Ciccio Caputo. Entrambi penso che debbano confrontarsi con i “grandi” del calcio italiano.