30 Agosto 2021

Il percorso non è stato riconosciuto

MATTEO RICCI FROSINONE – Premessa necessaria per evitare qualsiasi forma di polemica: quello messo a segno dal Frosinone con Matteo Ricci è ascrivibile alla categoria colpi di mercato, ergo bisogna applaudire l’operato del sodalizio ciociaro. L’intento della trattazione è un altro e non ha riferimenti precisi né soggetti concretamente identificabili, perché il nocciolo della questione […]

MATTEO RICCI FROSINONE – Premessa necessaria per evitare qualsiasi forma di polemica: quello messo a segno dal Frosinone con Matteo Ricci è ascrivibile alla categoria colpi di mercato, ergo bisogna applaudire l’operato del sodalizio ciociaro. L’intento della trattazione è un altro e non ha riferimenti precisi né soggetti concretamente identificabili, perché il nocciolo della questione non risiede in un uomo ma in un mondo, quello del calcio, che in questo caso non ha onorato né premiato il merito.

La posizione di Ricci ha ricevuto attenzione solo a seguito dell’oramai nota intervista rilasciata a “La Gazzetta dello Sport” qualche giorno fa, con la quale è stato possibile intercettare, anche solo leggendo, la frustrazione condita da malinconia che ha animato l’estate di un ragazzo di ventisette anni che nel 2021 è passato dalla cima della montagna toccata a marzo con la convocazione in Nazionale a un inaspettato ritorno alle pendici.

La serenità è una fattispecie che nella vita – il calcio in questo non fa eccezione – viene sottovalutata o non considerata a sufficienza, quando è invece il carburante per le nostre azioni e il miglior regolatore dell’umore che ci sia. Non si può non comprendere come quella di Ricci sia stata presa a cazzotti dagli eventi e lesa dai pensieri del ragazzo su eventuali errori fatti (e su accuse ricevute, che Matteo quest’oggi ha nettamente – e giustamente – smentito con il suo post su Instagram), sulle motivazioni da ricercare per spiegare la propria condizione, sulla plastificazione di una situazione che, come da lui stesso dichiarato, mai avrebbe pensato di vivere in questa fase della sua carriera.

Non lo merito“, ha sostenuto il diretto interessato descrivendo la propria condizione. È così: Matteo non lo meritava. Un campionato di Serie A da miglior centrocampista dello Spezia, una gavetta, nel senso più puro e lodevole del termine, che dalla Serie C l’ha portato in quel di Coverciano. Nel mezzo tanta qualità, disciplina, giocate, intelligenza. Elementi che l’hanno reso un playmaker talentuoso, vivace, indispensabile in una delle più belle squadre che la Serie B abbia conosciuto nel ventunesimo secolo, lo stesso Spezia che tanto bene ha fatto nella passata stagione, con Matteo direttore d’orchestra.

Un cammino, quello appena citato, che Ricci non ha mai ripudiato ma che ha esaltato: era il percorso che desiderava non appena lasciato il settore giovanile della Roma (dove, ma questa è cosa nota, Luis Enrique vedeva in lui un prospetto dal sicuro avvenire) ed è stato il tratto che ha sempre celebrato quando ha descritto la propria fortficazione calcistica avuta nel corso delle stagioni. La stessa forza che ha dovuto trovare nel corso degli allenamenti di queste settimane al campetto nella Città Eterna, in attesa della proposta giusta ora arrivata.

Non sarà facile, per Matteo, calarsi nuovamente in cadetteria. Sarebbe stato ancora più difficile in una piazza diversa da Frosinone, probabilmente l’unica realtà dove il classe ’94 potrà sorridere dal giorno uno e sentire l’amore che non ha percepito negli ultimi mesi. Merito di uno dei migliori dirigenti del panorama italiano, quel Guido Angelozzi mai elogiato a dovere da chi potrebbe e dovrebbe, in primis noi della stampa, poco attenti a valutarne un operato che regala costantemente perle operative.

Il calcio, questa volta, ha toppato. Il percorso non è stato riconosciuto, al talento non è stata data la possibilità meritata. Nulla, ad ogni modo, è perduto. Matteo ha già dimostrato di saper scalare la montagna prima citata: può e deve provare a farlo nuovamente, questa volta accompagnato da una scia gialloblu di buoni propositi.