29 Marzo 2023

Garbato, ma non troppo – Nessuno rende onore a Moreno Longo

Di lui si parla poco, ma il mister fa parlare il campo

Difensivista, prevedibile, poco incline allo spettacolo sia in campo che fuori. Con queste critiche una parte massiccia di stampa derubrica Moreno Longo ad allenatore nella migliore delle prospettive “normale”. Poco importa che i risultati raccontino che ancora una volta il trainer abbia accettato un incarico difficilissimo come la panchina del Como in piena zona retrocessione e abbia invece condotto la barca in porto con 8 giornate di anticipo. Certo, la società lariana ha speso e puntato su grandi nomi. Ma è un fatto evidente che tra errori di valutazione e problemi fisici nessuno degli innesti estivi abbia fornito un rendimento in linea con le aspettative. E poi, si sa, mentalizzare un organico di livello quando coinvolto nella lotta salvezza è una delle sfide più improbe che il calcio propone.

Lui ci è riuscito con assoluta naturalezza. Senza Cesc Fabregas e Daniele Baselli ma coi meno patinati Alessandro Bellemo e Tommaso Arrigoni a comandare a centrocampo. Con qualche leader tecnico in meno ha dovuto puntare su quelli caratteriali e l’esito è più che positivo. Dopo 7 partite imbattuto e le ultime 4 concluse senza subire gol, la compagine lombarda ha 39 punti in classifica e dista solo 3 lunghezze dalla zona playoff, che non può che diventare un obiettivo. Non brilla per pulizia del gioco? Ovvio, dato il modo in cui Longo è stato costretto ad assemblare l’undici di partenza adattandosi ad assenze e caratteristiche dei singoli.

La squadra, però, pur non spiccando per ariosità della manovra lo fa per pulizia in entrambe le fasi. Difende con un’organizzazione che ha pochi eguali e sa sempre leggere i momenti della partita. Conosce i momenti in cui alzare ritmo e pressione e quelli in cui deve arrendersi al baricentro basso. Conosce i propri limiti e li camuffa in eclatanti punti di forza. Verticale, intelligente e cinico, il Como è la mina vagante più solida che si sia mai vista in Serie B e da qui alla fine darà filo da torcere a tutti. Perché di Moreno Longo si parla poco, ma lui lavora tantissimo e sta dimostrando una volta di più competenze anche superiori alla propria categoria.