6 Febbraio 2018

Foggia – Vittoria che sa di serenità ritrovata

La seconda vittoria consecutiva del Foggia contro l’Avellino proietta i rossoneri in una zona di classifica decisamente più tranquilla. Le premesse non erano assolutamente delle più rosee considerando che da quindici giorni le vicende extracalcistiche hanno preso il sopravvento. Non bastava infatti la vicenda dell’arresto del patron Fedele Sannella a distrarre l’attenzione sul calcio giocato, […]

La seconda vittoria consecutiva del Foggia contro l’Avellino proietta i rossoneri in una zona di classifica decisamente più tranquilla. Le premesse non erano assolutamente delle più rosee considerando che da quindici giorni le vicende extracalcistiche hanno preso il sopravvento. Non bastava infatti la vicenda dell’arresto del patron Fedele Sannella a distrarre l’attenzione sul calcio giocato, ma ecco che subito dopo la sconfitta interna col Pescara arrivava la decisione di vietare la trasferta dei foggiani residenti in Puglia in quel di Chiavari e soprattutto la chiusura dello Zaccheria contro gli irpini; il tutto a causa delle intemperanze di alcuni pseudo-tifosi rossoneri che prima del match contro gli abruzzesi avevano provocato disordini in zona stazione all’arrivo dei supporters biancazzurri.

La partita contro l’Avellino è stata una partita vera. I biancoverdi erano ben messi in campo nonostante le assenze di rilievo. Il Foggia dal canto suo ha fatto la sua solita gara casalinga prendendo subito possesso del campo con continui raddoppi di marcatura sui giocatori irpini. Paradossalmente nel momento di maggiore spinta dei satanelli e dopo una splendida azione di Deli che solo davanti alla porta non riusciva a realizzare il gol del vantaggio per il salvataggio sulla linea di Ngawa, arrivava il gol dell’Avellino ad opera di Asencio che a difesa schierata riusciva a superare Guarna.

Ma a differenza di quanto visto in passato questa volta i satanelli riuscivano a compattarsi e a non perdere la giusta cattiveria agonistica. Così dopo il pareggio di Nicastro il Foggia continuava a spingere nonostante un rigore sbagliato dal bomber Mazzeo assegnato per un fallo netto di D’Angelo su Gerbo; l’arbitro decretava il penalty e l’espulsione diretta del difensore irpino.

Ovviamente la squadra di Novellino rimasta in dieci ricompattava ancora di più le sue fila e per i rossoneri diventava sempre più difficile trovare sbocchi.

Nella ripresa il pallino del gioco è sempre nelle mani del Foggia con Stroppa che passa al 4-3-3 dando maggiore dinamicità inserendo Floriano al posto di Camporese. L’innesto dona maggiore dinamicità alla manovra dei satanelli che raggiungono il meritato raddoppio a coronamento di una splendida triangolazione  Agnelli, Gerbo, Mazzeo che si fa perdonare il rigore fallito nel primo tempo.

C’è da sottolineare una traversa presa da Deli e la solita sofferenza che ormai accompagna i minuti finali dei rossoneri.

Il Foggia c’è e ormai dà la sensazione di aver trovato le giuste misure per affrontare la serie cadetta. Gli innesti sono di qualità e hanno portato quella esperienza e quella cattiveria agonistica che lo stesso Stroppa aveva spesso sottolineato come una delle lacune del Foggia del girone di andata.

Adesso bisogna continuare su questa strada anche se la prossima partita sembra quasi proibitiva in casa di quel Palermo che lotta per la serie A, ma il Foggia ha dimostrato soprattutto in trasferta di dare il meglio di se.

Di Mimmo Attini